Dall’Aquila alla Maddalena: il G8 che ci sarebbe stato ma non ci fu

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Dall’Aquila alla Maddalena: il G8 che ci sarebbe stato ma non ci fu

10 Luglio 2009

Il G8 di La Maddalena si è appena concluso, i Grandi della Terra sono tornati nei loro Paesi e noi, volendo andare controcorrente, non intervistiamo né il capo del governo né un leader della maggioranza bensì un esponente dell’opposizione.

Il motivo è semplice: all’indomani di un grande evento di rilevanza mondiale, tutti sono capaci di unirsi al coro degli osanna e di celebrare i risultati ottenuti, le ricadute positive a breve, medio e lungo termine, il rinsaldamento delle amicizie ad alto livello fra chi regge le sorti del mondo, il consolidarsi di alleanze e strategie allo scopo di affrontare e risolvere i problemi del pianeta, il rinnovato prestigio dell’Italia che ha avuto modo di ospitare tale mega-evento, e così via.

Noi, no. Noi preferiamo privilegiare il pluralismo dell’informazione e indagare imparzialmente e senza pregiudizi su tutto, soprattutto su ciò che non ha funzionato perfettamente o che avrebbe potuto funzionare meglio.

Ecco perché abbiamo incontrato un illustre esponente dell’opposizione, cui abbiamo rivolto poche ma significative domande.

Onorevole, ci esponga le sue prime impressioni all’indomani del G8 di La Maddalena.
 “E’ una vergogna. Perché farlo proprio in Sardegna? Perché proprio in una regione amministrata dalla Destra?Perché proprio nella regione dove il Premier si è costruito una villa favolosa dove si fanno anche delle feste? Perché proprio in una regione dove il mare è splendido, una regione ricca di strutture balneari? Cosa avranno pensato i Grandi della Terra? Che l’Italia è tutta così? Che l’Italia è tutta un bengodi? Ben altri sono i luoghi dove si può toccare con mano il disagio della gente…”

Lei dove avrebbe organizzato questo evento?
E’ una vergogna. Io lo avrei fatto a L’Aquila! Perché nessuno ha avuto il coraggio di portare i Capi di Stato e di governo dei Paesi del G8 a L’Aquila? Tutti si sarebbero resi conto di persona dell’entità delle distruzioni causate dal terremoto. E sarebbe stata un’ottima occasione per raccogliere fondi provenienti da tutto il mondo, soprattutto dalle economie più emergenti, da destinare alla ricostruzione. Se i governanti avessero avuto l’opportunità di vedere con i propri occhi le macerie, le distruzioni, le rovine, le tendopoli, se i grandi della Terra avessero avuto l’occasione di guardare negli occhi i terremotati e di cogliere di persona il dolore e lo smarrimento che li contraddistingue, allora sì, che sarebbero risultati più disposti a mettere mano al portafoglio. E invece, a La Maddalena, gli otto Grandi hanno visto solo lusso e comodità, ma del terremoto che ha sconvolto l’Abruzzo non hanno visto un bel niente …

A L’Aquila, Lei dice? Mi scusi, ma l’idea mi sembra un po’ azzardata. Pensi cosa sarebbe successo se nel bel mezzo della riunione fosse arrivata una scossa di terremoto. Se lo immagina, il pallore dipinto sul volto di Obama e degli altri?
E’ una vergogna. Ma quale terremoto? Lo sanno tutti che ci sono ancora alcune scossette, ma sono piccole scosse di assestamento che non preoccupano nessuno. Insomma la verità è che è stata persa una grande occasione …”

Mi scusi se insisto, sa, ma a La Maddalena è stata creata una sede idonea ad ospitare l’evento, invece a L’Aquila mi sembra che le priorità edilizie siano ben altre. Non pensa che forse ci sarebbero stati problemi a costruire o reperire la sede più opportuna per un G8?
E’ una vergogna. Ma quale sede idonea? Non ci sarebbe stato alcun bisogno di costruire una sede nuova. Una qualunque caserma della Guardia di Finanza sarebbe stata più che sufficiente…!"