Dalle Filippine arriva lo ‘Shaboo’: nuova frontiera delle droghe sintetiche
23 Giugno 2010
di redazione
E’ la nuova frontiera delle droghe sintetiche e si chiama ‘Shaboo’. Ieri mattina gli agenti della Polizia hanno arrestato a Roma un 48enne di origine filippina in possesso della sostanza e che ora dovrà rispondere delle accuse di detenzione e spaccio.
L’indagine della Polizia è cominciata alcuni giorni fa, quando nella zona della stazione Termini, dove il giovedì e la domenica si riuniscono gli appartenenti alla comunità filippina, gli agenti hanno notato alcuni tossicodipendenti italiani prendere contatti con dei giovani della comunità. I poliziotti hanno seguito i tossicodipendenti, che lasciata la stazione capitolina si dirigevano verso un appartamento del quartiere Centocelle, dove hanno poi trovato involucri della sostanza e un’ampolla di vetro per fumarla.
Lo Shaboo è una potentissima anfetamina che si presenta in cristalli molto simili al sale grosso. Si assume fumando i cristalli in una pipa di vetro come il crack. Eccitazione, euforia e totale perdita dei freni inibitori sono gli effetti, ma possono durare dalle 8 alle 24 (più del crack e delle anfetamine più comuni). La sensazione di benessere è accompagnata da perdita dell’appetito, aggressività, allucinazioni e stati d’ansia improvvisi. La droga, prodotta per la maggior parte in paesi asiatici, è molto economica rispetto ad altre sostanze: un solo grammo di Shaboo consente di ottenere fino a 50 dosi e viene spacciato a circa 300 euro.