Dalle macerie (umane) alla vita eterna, questa è la Pasqua!
21 Aprile 2019
La Risurrezione è una verità di fede impossibile da spiegare. Come tutte le realtà somme, che sentiamo come vere, necessarie, ma che ci superano infinitamente. Non è difficile scrivere di politica, filosofia, e di mille altre cose: ma come dire l’Indicibile? Come raccontare il Mistero? Eppure solo l’Indicibile (il Mistero pasquale!) ci interessa davvero. Si può consegnare la propria vita a mille impegni, faccende, onori… ma tutto ciò è evidentemente segnato dalla fine. Tutto ciò non ha nulla a che vedere con il nostro Fine.
Straordinaria questa parola, “fine”, che indica sia la tensione verso il Compimento, sia la morte, la distruzione che sembra togliere il senso, il fine, ad ogni cosa. Tutti noi, come Leopardi sul suo monte Tabor – su quel monte che porta il nome del luogo in cui Cristo rivelò la sua divinità abbacinante ad alcuni discepoli-, vogliamo superare la siepe, per riposare la mente e il cuore nei “sovra-umani silenzi”, negli in-finiti spazi, nella “profondissima quiete”. Impastati di finitudine e peccato, aspiriamo all’Infinito; segnati dal tempo che passa e che cancella e divora, aspiriamo all’Amore che vivifica; incapaci di cogliere la Verità tutta intera, nella sua immensità irraggiungibile, cerchiamo ugualmente di afferrarla arrampicandoci con il pensiero, sempre più in alto. Aspettiamo, desideriamo, cerchiamo, più o meno consapevolmente, una “conosciuta realtà sconosciuta”: una realtà che non potremmo neppure lontanamente immaginare, così come il pesce non può pensare il volo degli uccelli nell’azzurro del cielo, se non fosse in qualche modo “parte” della nostra natura, se non fosse esperita, benché minimamente, in qualche attimo dell’esistenza; una realtà che possiamo immaginare, però, solo in modo “vago e indefinito”, perché non ci appartiene di diritto, ma come dono; non interamente qui ed ora, ma nell’aldilà, nell’eternità. Che Cristo ha sconfitto la morte e ci ha aperto le porte del cielo significa allora che l’Infinito si è fatto piccolo, per sollevarci a Lui; perché quella scintilla di vita, di amore, di desiderio che ci porta a trascendere sempre il mondo e noi stessi, incontri il suo Fine, l’Infinito stesso di Dio.
Buona Pasqua di Resurrezione