Dall’Everest a Marte, i viaggi impossibili del turista globale
23 Aprile 2014
di redazione
Dopo la strage provocata dalla valanga, gli Sherpa del monte Everest sono entrati, per così dire, in sciopero, abbandonando la stagione estiva sul tetto del mondo e rivendicando condizioni di lavoro più stabili e sicure. Sono 16 gli sherpa morti lo scorso 18 aprile sotto la neve, mentre trasportavano le provviste dei turisti che sempre più numerosi arrivano per sfidare la montagna e l’altitudine. Ora le autorità nepalesi cercano di convincere gli sherpa a tornare indietro, l’abbandono delle attività sarebbe una sventura per l’economia locale, ma chiediamoci anche che tipo di turisti sono i clienti della montagna. Persone sicuramente molto ricche (una salita sull’Everest può arrivare a costare dai 30 ai 100mila dollari), che vogliono sfidare la natura o magari sono annoiati e in cerca di avventure dal sapore forte. Un desiderio di scalare il cielo che è niente rispetto alle 78mila persone che hanno già pagato il biglietto per andare a vivere su Marte: non tornerebbero mai più indietro vivendo in un pianeta ostile.