Dalli a Grillo, il blog si ribella. E 5 Stelle torna alle origini
28 Maggio 2013
di Pino Scanzi
Tutto ei provò. Lo tsunami tour e il crollo alle amministrative. Il consenso bulgaro e l’amore fanatico, ma anche i "non hai capito niente", la delusione e i rimproveri degli scontenti. Beppe Grillo fa i conti con il "lunedì nero" delle amministrative e con i mille passa commenti sul suo blog, molti critici, fin troppo. Perché ha ragione per una volta il professor Becchi. In Italia vince il "non voto" e la classe politica farebbe meglio a darsi una regolata se non vuol essere travolta, Grillo o non Grillo. "Un italiano su due non è andato a votare: questa è la crisi, sempre più profonda, della partitocrazia, e non il ‘crollo’ del M5S", dice il professore. "Ringrazio tutti coloro che hanno ‘rischiato’ dando il loro voto al M5S che avra’ a seguito di queste elezioni dove si presenta in 199 comuni, in quasi tutti per la prima volta, circa 3/400 nuovi consiglieri, raddoppiando quelli attuali", precisa Grillo dal blog. E fa bene.
Perché molti grillini che ieri osannavano neanche fosse arrivata la reincarnazione di Guy Fawkes oggi gli riservano un trattamento (quasi) simile ai politici beccati a cenare in un ristorante della capitale o a fare la spesa in un supermercato. Così funziona l’antipolitica. Fai uno sbaglio, prendi uno schiaffo, com’è normale in democrazia, perdi un’elezione, e di colpo tutto sembra sfarinarsi per colpa tua, e i grillini tanto solidali forse non aspettavano altro. Siamo o non siamo il Paese di Maramaldo? "Il M5S ha commesso errori, chissà quanti" ma "è stato l’unico a restituire, nella storia della Repubblica, 42 milioni di euro allo Stato, a tagliare lo stipendio dei parlamentari e a destinare i tre quarti di quello dei consiglieri regionali siciliani alla microimpresa", insiste Grillo.
E una tale Beppe da Roma: "sinceramente hai stancato. La colpa è sempre di qualcun’altro, dei giornali, delle televisioni, di Bersani, di Berlusconi, del tempo, del sole. Hai avuto la possibilità di fare un governo, di avere il coltello dalla parte del manico, di avere i numeri per "ricattare" Bersani e l’hai buttata al vento. Hai buttato 9 milioni di voti relegando questo branco di 163 incapaci all’opposizione senza avere il potere di fare nulla". Ci chiediamo che fine avrebbe fatto Grillo se avesse accettato il "ricatto" di Bersani. Con il senno di poi sono buoni tutti, i grillini più di altri a quanto sembra. La verità probabilmente è un’altra. 5 Stelle dopo aver raccolto tutto l’astio e le rivendicazioni dell’antipolitica, i delusi sinistri e destri, eccetera eccetera (sarà materia di politologia) adesso torna alla sua dimensione originale, che forse sarà quella a cui, con alti e bassi, dovranno abituarsi a convivere. Una forza radicale, con delle sue idee radicali, che duetta con i No Tav e sogna la decrescita, magari strizzando l’occhio a partite iva e piccola media impresa come cerca di fare Casaleggio. Anche se Grillo ha imparato a soprenderci. E non è detto che sia finita qui.