“Darwin ebreo”, la nuova frontiera dell’antisemitismo creazionista

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“Darwin ebreo”, la nuova frontiera dell’antisemitismo creazionista

25 Ottobre 2012

Darwin era un ebreo afflitto dal suo nasone che se la faceva con le scimmie. Si legge questo su un migliaio di bestiali testi scolastici spacciati senza vergogna da un editore in alcune scuole turche. L’editore si difende riducendolo a uno scherzo cameratesco e l’aggettivo ci sta tutto. Promette di far ritirare i manuali dell’odio dai banchi delle giovani menti pronte ad apprendere senza comprendere. Le autorità scolastiche locali negano di aver saputo qualcosa in proposito ma dovevano vigilare e il risultato purtroppo è questo.

Ci sono dei precedenti. Nel 2008, l’ex ministro dell’educazione Celik definì il darwinismo "un’arma dei materialisti e degli infedeli". Nel 2009 l’agenzia statale Tubitak, vicina all’intellighenzia dell’AKP, fece rimuovere un articolo su Darwin da una rivista scientifica finanziate con i soldi pubblici, prima che andasse in stampa. Nel 2011, il BTK, l’autorità su comunicazione e new media, ha messo a punto un filtro internettiano per facilitare il lavoro dei solerti genitori interessati a bannare dai computer dei loro figli le parole "evoluzione" e "Darwin".

L’antisemitismo si sposa con il negazionismo scientifico, il disprezzo e il livore contro gli ebrei procede di pari passo con l’oscurantismo culturale imposto dai fondamentalismi religiosi, anche quelli che si professano moderati, ma non lo sono. “La situazione in Turchia”, scriveva nel 2005 la rivista turca Radikal – la stessa che ha denunciato i libri scolastici antisemiti – “ricorda gli anni Trenta in Germania, quando i media spesso discutevano del dominio ebraico sull’economia e dei ‘nemici interni’ ottenendo un enorme effetto sulla società tedesca”. Un trend negativo confermato dal boom di vendite di Mein Kampf e dal successo dei Protocolli dei Savi di Sion in tv e sulle vignette dei giornali turchi.

Certo l’evoluzionismo non viene negato solo nel mondo islamico. Milioni di americani credono fermamente alla teoria del Disegno Intelligente (tra i suoi grandi ammiratori c’è anche Celik), che il mondo, cioè, sia nato al massimo qualche migliaio di anni fa e che sia quindi frutto di un recente progetto divino. E’ tipico del revival religioso del XXI secolo costrire un idillio preistorico che fa a pugni con la nascita fangosa e lo sviluppo per lunghissimo tempo miserevole dell’umanità sulla Terra.

La maialata dell’editore turco passa ogni limite tra fandonie e creazionismo, associando alle pulsioni antimoderniste ben presenti anche nella nostra cultura la maschera dell’eterno nemico ebraico. Dietro Darwin (Freud, Einstein…), c’è da colpire Israele, in quella meravigliosa unità d’intenti fra ultrà maomettani, nazionalisti irriducibili, antisionisti de’ sinistra (e semplici ignoranti).

Nel Paese della Freedom Flottilla e delle bombe contro le sinagoghe di Istanbul (25 morti e oltre 300 feriti), un rumore sordo  si solleva ancora una volta per annunciare quell’onda capace di travolgere le identità, il pluralismo, il rispetto delle minoranze religiose, in nome della Patria, dell’Unico Credo e della Verità Assoluta. La memoria dei pogrom pro-nazi in Tracia degli anni Trenta è un optional. Per inciso, Darwin non era ebreo.