Davigo: “Magistrati non si occupino di politica, toghe italiane più produttive in Ue”

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Davigo: “Magistrati non si occupino di politica, toghe italiane più produttive in Ue”

11 Aprile 2016

“Sono dell’opinione che i magistrati non debbano di occuparsi di politica, mai”, dice il nuovo presidente dell’Anm Piercamillo Davigo a Sky TG24, “anche perché quando lo fanno in genere non sono molto bravi, perchè non è il loro mestiere”. Ieri, dopo la nomina, Davigo ha fatto la sua prima incursione: “Penso che i magistrati debbano fare i magistrati. Il nostro mestiere è valutare le prove e accertare se sono stati commessi o no reati” ha aggiunto il presidente dell’Anm citando una sua vecchia dichiarazione “io non mi occupo di politica, mi occupo di politici se e quando rubano”. Davigo ha anche sottolineato la positività della ritrovata unità tra le correnti della magistratura nel governo dell’Anm: “presentarsi uniti è sicuramente più produttivo che presentarsi divisi ai rapporti con l’esterno”.

Davigo difende anche l’operato dei magistrati italiani “sono i più produttivi dei 48 stati membri del Consiglio d’Europa”. “Le disfunzioni della giustizia hanno cause del tutto diverse dall’asserita scarsa produttività dei magistrati”. Citando i dati del rapporto della Commissione Europea per l’Efficienza della Giustizia, che è un organismo del Consiglio d’Europa che raggruppa 48 Stati, Davigo ha evidenziato che i magistrati italiani producono “il doppio dei nostri colleghi francesi e il quadruplo dei nostri colleghi tedeschi. Il problema è che in Italia c’è una domanda di giustizia patologica che non ha equivalenti negli altri Paesi. La cura sta nel ricondurre a livelli fisiologici questa domanda”.

“Credo che la notizia positiva sia, dopo 15 anni, la ritrovata unione di tutti i gruppi dell’Associazione Nazionale Magistrati: questa è certamente una cosa positiva. Presentarsi uniti è sicuramente più produttivo che presentarsi divisi ai rapporti con l’esterno”, ha aggiunto Davigo, che sulle ultime dichiarazioni di Renzi spiega: “Non intendo commentare le dichiarazioni del Presidente del Consiglio per la semplice ragione che non si è ancora riunita la Giunta Esecutiva Centrale. Il Presidente dell’Associazione Magistrati non è un uomo solo al comando, l’Anm ha un governo collegiale e devo interpellare anche gli altri”.

Il nuovo presidente dell’Associazione Nazionale Magistrati, gli italiani lo ricordano come uno dei protagonisti della stagione di “Mani Pulite”. Cervello delle inchieste su Tangentopoli nei primi Anni Novanta, Davigo ha fatto parte della corrente più moderata dell’ANM di Magistratura Indipendente. Quella corrente da cui, dopo una scissione nel febbraio di un anno fa, è uscito assieme a un gruppo di magistrati per fondare “Autonomia e Indipendenza” di cui è stato eletto presidente. Piercamillo Davigo, origini pavesi della Lomellina, sessantasei anni, una laurea in giurisprudenza a Genova e una scienze politiche presa a Torino, è entrato in magistratura nel 1976. I primi passi come giudice istruttore a Vigevano, poi l’arrivo a Milano dove dal 1982 al 1986 si occupa di criminalità organizzata. Dopo la stagione di Mani Pulite, con il pool di D’Ambrosio, Colombo, Francesco Saverio Borrelli e Antonio Di Pietro, e dopo essere diventato consigliere della Corte di Appello di Milano, l’approdo in Cassazione, dal giugno 2005, anche qui come consigliere.