Ddl lavoro. Il Governo battuto per un voto su emendamento del Pd
28 Aprile 2010
di redazione
Un emendamento del Pd al Ddl sul lavoro ha fatto andare sotto il governo alla Camera, anche solo di un voto. Il relatore Giuliano Cazzola ha chiesto una sospensione dei lavori e la riunione del comitato dei nove. L’emendamento del Pd ha avuto 225 sì e 224 no.
Subito dopo ci sono stati momenti di tensione. Il deputato del Pdl, Giancarlo Lehner ha accusato il finiano Antonino Lo Presti d’aver organizzato una trappola sul voto. "Ma quale imboscata dei finiani! Ti devi vergognare a dire queste cose!", è stata la risposta del deputato vicino a Gianfranco Fini. Sono volati spintoni e parole. Per poco non sono venuti alla mani in Transatlantico. A dividerli è stato il deputato del Pdl, Simone Baldelli.
Fatto sta che sono stati 95 su 269 i deputati del Pdl che non erano presenti in aula nel momento in cui il Governo è stato battuto per un voto su un emendamento del Pd sul ddl lavoro: tra essi 45 erano in missione, e quindi erano giustificati, compreso il capogruppo Fabrizio Cicchitto, mentre altri 50 sono assenti ingiustificati, tra cui il vice-capogruppo Italo Bocchino. Per la Lega mancavano 11 parlamentari, 8 dei quali erano in missione e 3 erano assenti.
Tra gli esponenti del Pdl in missione ci sono i ministri e i sottosegretari, ma anche parecchi semplici deputati: tra essi Riccardo Migliori, Marco Zacchera, Mario Valducci, Giorgio Jannone, Antonio Mazzocchi, Deborah Bergamini, Renato Farina, Guglielmo Picchi, Giuseppe Galati, Giuseppe Palumbo, Angela Napoli, Antonio Leone, Gaetano Pecorella, Margherita Boniver, Maurizio Leo, Luigi Vitali, Fiamma Nirenstein e, appunto, il capogruppo Cicchitto.
Tra i 50 assenti ingiustificati ci sono sia "finiani" che "berlusconiani" doc: tra i primi il vicecapogruppo vicario Italo Bocchino, Antonino Lo Presti, Fabio Granata, Flavia Perina, Silvano Moffa, Enzo Raisi; tra i secondi il coordinatore del Pdl Denis Verdini, Micaela Biancofiore, Maurizio Bernardo, Massimo Berruti, Nicola Cosentino, Niccolò Ghedini, Pietro Lunardi, Lucio Stanca. Va detto che della numerosa pattuglia dei vicepresidenti del gruppo del Pdl, oltre a Bocchino, mancavano Sabatino Aracu, il finiano Carmelo Briguglio e la berlusconiana Chiara Moroni.
Assenti anche alcuni deputati che hanno doppi incarichi, come il neo presidente della Regione Campania, Stefano Caldoro (non si è ancora dimesso dallo scranno a Montecitorio), e come Daniele Molgora o Luigi Cesaro che sono anche presidenti di Provincia, e Lucio Stanca, che guida l’Expo. Tra gli assenti non giustificati anche i ministri Mariastella Gelmini e Raffaele Fitto. Assente (ma giustificato perché in missione) il neo-governatore leghista del Piemonte, Roberto Cota.