De Girolamo, chi mi attacca fa il gioco dei manovratori occulti
18 Gennaio 2014
"Non ho segnalato ditte o primari, non ho mai abusato della mia posizione, non ho mai interferito con la decisioni della dirigenza dell’Asl", così, nel suo intervento alla Camera dei Deputati, il ministro Nunzia De Girolamo smonta per per pezzo il "caso Benevento", ricordando di non essere indagata, "che indagato è il Pisapia e che le intercettazioni sono abusive".
C’è un miscuglio di imprenditori finiti sotto inchiesta per truffa e di funzionari pubblici compiacenti a fare da cornice al dossieraggio svolto ai danni del ministro dall’ex dirigente della Asl Felice Pisapia. Una galleria di signori che "hanno detenuto e ancora detengono" il controllo su pezzi della sanità campana, gente che "credo non abbia alcuna intenzione di mollare la presa". Lo dimostra il fatto che a un parlamentare della Repubblica sia capitato di essere registrato a sua insaputa dentro la propria casa. Ma chi è Pisapia? "Nell’ordinanza di custodia cautelare del Gip," spiega il ministro all’inizio del suo intervento, "si descrive lo ‘spessore delinquenziale’ " dell’uomo che ha effettuato la attività di spionaggio.
Descritto il milieu resta la trama che però abbiamo imparato a conoscere bene negli ultimi anni: il regime delle intercettazioni a orologeria, fatto di mezze frasi, battute decontestualizzate ed estrapolate furbescamente da una conversazione, "singole tessere" che per De Girolamo impediscono di guardare al "mosaico nel suo insieme". E il mosaico sembra assumere le fattezze di un "complotto", una manovra a tenaglia che apre uno squarcio inquietante su di una "politica fuori dalla politica, una inchiesta fuori dalla inchiesta" in cui la stessa "impalcatura dello Stato democratico viene sovvertita da manovratori occulti". Il circo politico-mediatico si esercita allo sciacallaggio in nome del rispetto di una malintesa ‘etica della politica’, fondata su parole pronunciate nel chiuso della nostra casa e rubate vigliaccamente.
Nel suo intervento De Girolamo entra nel merito delle vicende che le sono state contestate, nega di aver mai inviato controlli dei Nas o di aver fatto telefonate per togliere multe a rivenditori, tanto più che il rivenditore in questione ha ricevuto la sua sanzione e oggi è sottoposto a procedimento penale. Non c’è stata nessuna manovra per controllare la Asl per fini elettoralistici e personali, "mai bugia fu più grossa", e anche sul controllo degli Enti vigilati dal suo dicastero o sulle nomine effettuate nel corso della attività di Governo, il ministro risponde punto per punto, senza sottrarsi. Piuttosto ci sarebbe da elencare le cose fatte, i risultati ottenuti: l’eliminazione dell’Imu sui Fabbricati agricoli, le misure in favore dei giovani che lavorano in agricoltura e di sostegno alla piccola proprietà contadina, la nuova programmazione per l’utilizzo dei fondi strutturali europei, il decreto-legge sulla Terra dei Fuochi e la difesa del "made in Italy". Ma per la macchina del fango non si tratta di argomenti degni di nota.
"Chi", invece, "in questi giorni, commentando le suggestioni ricostruite da alcuni articoli, spara addosso a me, lo sa che sta facendo il loro gioco". Il gioco dei poteri di cui sopra.