De Magistris, Pg chiede trasferimento dalle funzioni

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De Magistris, Pg chiede trasferimento dalle funzioni

18 Gennaio 2008

Dopo il rifiuto di De Magistris di
rispondere al Pg, la Procura Generale della Cassazione ha chiesto per il pm di
Catanzaro il trasferimento dalle sue funzioni.

Secondo la decisione della Procura,
quindi, il magistrato non è costretto a lasciare la città calabrese, ma non può
più ricoprire le funzioni di pubblico ministero. Il trasferimento dalle
funzioni, secondo la richiesta dell’ accusa, deve essere immediato “perchè la
situazione a Catanzaro è tutt’ altro che rasserenata”.

In sostanza, la procura generale
ritiene che sia da accogliere, almeno sotto il profilo dell’ urgenza, la
richiesta di trasferimento d’ ufficio che era stata avanzata da Clemente
Mastella, in qualità di ministro della Giustizia.

L’accusa ha anche chiesto per De
Magistris la sanzione della perdita di anzianità di otto mesi, affermando che “De Magistris, ha un modo errato e
distorto di interpretare il suo ruolo di magistrato”. Vive la propria attività “in
un’ottica missionaria” piuttosto che come un “mestiere”. E il suo “non è il
modello di magistrato che la Costituzione prevede e di cui ha bisogno la
democrazia ordinaria”, continua a sostenere nella sua dura requisitoria il
sostituto procuratore generale della Cassazione, Vito D’Ambrosio.

“De Magistris
indica la Costituzione come suo punto di riferimento; ma nella sua condotta
concreta – ha lamentato D’Ambrosio – manca l’attenzione a una norma
fondamentale per la magistratura, quella secondo la quale i giudici sono
soggetti solo alla legge. Autonomia e indipendenza dei magistrati sono
assicurate se i giudici e i pm sono vincolati all’applicazione della legge e
alle regole disciplinari, qualunque siano, anche quelle che non ci piacciono”.

“Noi magistrati – ha insistito il sostituto procuratore – abbiamo
poteri immensi, una capacità delegittimante enorme e potere di incidere sulla
libertà personale. Ma questo è accettabile solo se c’è quel limite. E da questo
punto di vista De Magistris non
dà sufficienti garanzie”.

Dal modello di magistrato disegnato dalla Costituzione, De Magistris è lontano da diversi punti
di vista. “Adotta comportamenti sleali e provvedimenti ad di fuori delle
previsioni del codice; ha rapporti con i mezzi d’informazione del tutto anomali
che utilizza per fare pubblicità a se stesso; trascura l’osservanza dei termini
di legge e fa appello alla piazza”, continua D’Ambrosio.

Pur chiedendo alla sezione disciplinare del Csm di tener conto che De Magistris “si è trovato a svolgere le
sue funzioni in un ambiente difficile, quando non addirittura ostile”. D’Ambrosio
ha quindi chiesto la doppia condanna sia alla perdita di anzianità sia al
trasferimento dalla sue funzioni di pm in via d’urgenza. Se la sezione disciplinare
dovesse accogliere quest’ultima richiesta, De Magistris smetterebbe da subito di fare il pubblico ministero.