De Scalzi: stop Val D’Agri ha conseguenze per Taranto

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De Scalzi: stop Val D’Agri ha conseguenze per Taranto

06 Aprile 2016

Petrolio non è sinonimo di corruzione. Eni è una grande multinazionale, che punta sulla sicurezza e sulla efficienza energetica, che fa grandi investimenti ma, dice l’amministratore delegato, Claudio Descalzi, aspettiamo di capire come andranno le cose in Val D’Agri. Descalzi ieri ha presentato il nuovo piano strategico di ENI in Parlamento, alle commissioni riunite Attivita’ produttive di Montecitorio. Una difesa appassionata di ENI dopo l’inchiesta della procura di Potenza sul Centro Oli di Viggiano: “Vogliamo andare fino in fondo perché siamo sicuri di quello che abbiamo fatto. Abbiamo la coscienza a posto, sono soddisfatto di quello che ho fatto in Eni”.

“Come abbiamo detto chiaramente in una nota, non solo vogliamo andare al riesame ma abbiamo chiesto anche l’incidente probatorio”, dice De Scalzi parlando degli impianti in Val D’Agri. “Non mi interessa tenere ferma la produzione, uno o due anni. Siamo sicuri di quello che abbiamo fatto, abbiamo speso miliardi per la qualita’ delle acque. Sono fiero di vivere in quella che qualcuno ha definito una pattumiera perche’ credo che sia la casa piu’ bella e pulita al mondo”. E ancora: “siamo i migliori al mondo”, migliore societa’ a livello mondiale in Hse (Health and Safety) rispetto agli altri peers. Su questi investimenti “l’Italia e’ il secondo Paese: di 17,2 miliardi di euro spesi in Italia diinvestimenti e costi operativi, il 36% sono stati destinati asicurezza e ambiente e bonifiche”.

“Nei prossimi 4 annispenderemo 8 miliardi con la spesa per ambiente e sicurezza chepassa dal 36% al 40%. Gli investimenti in ambiente e sicurezzasono i piu’ importanti di tutto il resto”, insiste Descalzi. “Nel 2015 siamo scesi del 37% a 0,45 incidenti per milioni di ore lavorate. La parte sicurezza e salute fa parte del nostro modello operativo”. Lo stop agli stabilimenti in Val D’Agri e Basilicata rischia di avere effetti negativi a raggiera, “Taranto vive dell’olio della Val d’Agri, abbiamo una doppia conseguenza: non stiamo producendo in Val d’Agri e Taranto avra’ grossi problemi”, avverte l’ad di ENI. “Dovremo cercare, ma costera’ molto di piu’, dell’olio in altre produzioni e ci verra’ a costare approssimativamente 4-5 dollari in piu”. Ma apppunto prima va fatta chiarezza. “La produzione va in secondo piano, io voglio andare in fondo”.

De Scalzi ha rivendicato anche la capacità di ENI di restare competitiva a livello internazionale, “stiamo costruendo un’azienda che resista a prezzi bassi”, “abbiamo ridotto i costi senza toccare una persona, un posto di lavoro”. “Per noi l’investimento piu’ importante e’ sulla persona. Impieghiamo 8-10 anni a formare un ingegnere o un geologo, non vogliamo perdere queste competenze”. Sulla Libia, ha detto sempre De Scalzi parlando a Milano all’investor Day, “Vedo uno Stato che si sta configurando ed un Governo che si sta formando. Spero che a questo Governo gli si lasci il tempo per diventare forte dentro e fuori la Libia. Spero che il mondo occidentale lo aiuti”. “Il premier è una persona riconosciuta, ed i libici riescono a far fronte a queste cose. Ieri hanno rintuzzato un attacco militare dell’Isis con le loro forze”