Debito pubblico, la Bce incalza: “Per l’Italia rischio elevato di sostenibilità”. E intanto aiuta le banche italiane

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Debito pubblico, la Bce incalza: “Per l’Italia rischio elevato di sostenibilità”. E intanto aiuta le banche italiane

23 Marzo 2017

La distanza del debito pubblico italiano dal valore di riferimento del Patto Ue del 60% in rapporto al Pil è di 73,3, al primo posto nella zona euro, escludendo la Grecia oggetto di un piano di salvataggio. Parola della Banca Centrale Europea che nel suo bollettino mensile, elaborato sulla base dei dati della Commissione Europea, è tornata a mettere il fiato sul collo a Padoan & Co. che proprio in questi giorni stanno cercando di trovare la quadra per varare la manovrina salva-procedura Ue da 3,4 miliardi di euro.

Il bollettino Bce, infatti, ha inteso rimarcare che, per quanto riguarda i rischi identificati dalla Commissione europea nell’analisi della sostenibilità del debito ”a medio termine”, l’Italia risulta tra quelli a livelli “alti”, osservando che in genere, i Paesi con rischi crescenti o alti per la sostenibilità del debito sono anche quelli che superano maggiormente il valore di riferimento del 60% per il rapporto debito/pil e la cui posizione strutturale di bilancio è più lontana dagli obiettivi di medio termine.

Nel bollettino si legge anche che “l’espansione economica già in atto nella zona euro continuerà a consolidarsi e ad ampliarsi”. In tale direzione è da leggersi anche l’odierna erogazione da parte della Bce agli istituti di credito europei di ben 233,47 miliardi di euro di liquidità, di cui ben 62,8 miliardi (circa un quarto) sono andati alle banche italiane. Come dire: poi non dite che non vi aiutiamo.  

Proprio per questo, il bollettino si chiude con un’ultima frecciatina all’Italia: “La crescita economica dell’area dell’euro sarebbe frenata dalla lenta attuazione delle riforme strutturali e dalle necessità di aggiustamento dei bilanci che persistono in alcuni settori”. Tradotto: noi vi aiutiamo, ma se non iniziate a fare le riforme necessarie, a cominciare dalla manovra correttiva, saranno guai.

Insomma, il “povero” Padoan è accerchiato: l’asse Bce-Commissione Europea non fa passare giorno senza lanciare moniti indirizzati al governo italiano. Il ministro dell’Economia – e Gentiloni – incassa e nel frattempo sta cercando di accelerare i tempi per il varo del decreto con la manovrina e spera di annunciarlo già nel prossimo week end in concomitanza delle celebrazioni per i Trattati di Roma. Sempre, però, Renzi e Pd permettendo.