Decadenza Berlusconi in Giunta Senato, c’è tempo per discutere?
15 Agosto 2013
di redazione
Ferragosto di attesa per Berlusconi. Dopo l’intervista a D’Alema che ha chiesto al Cav. di mollare e il post di Grillo che chiede a Napolitano di dimettersi, il Cav. vede scorrere le lancette dell’orologio senza soluzioni concrete all’orizzonte. Il problema non è tanto la concessione o meno delle misure di clemenza, evocate in astratto ma poi smentite dall’avvocato Longo, quando l’avvicinarsi lento ma inesorabile della data in cui si riunirà la giunta del Senato che dovrebbe votare la sua decadenza.
Quindi bisogna guadagnare tempo, prezioso, per allontanare lo spettro della decadenza. Del resto, senza voler tirare nessuno per la giacchetta, il Presidente Napolitano ha fatto capire che non si andrà al voto e che il governo va avanti, pena il caos politico, economico e istituzionale. Il Capo dello Stato ha anche riconosciuto a Berlusconi un ruolo politico di primo piano, come pure al Pdl, che rappresenta milioni di elettori. Dunque è così scontato che la Giunta del Senato, come dice Stefàno, debba rispettare in toto la legge Severino?
Secondo alcuni, tipo Di Pietro, certo che è scontato, anzi, la giunta è già in ritardo, a Berlusconi va tolto il suo incarico parlamentare il prima possibile. Ma si potrà discutere o no della retroattività della legge Severino? Si potrà oppure no ascoltare i costituzionalisti, gli esperti della materia, muovendosi con cautela per non fare scherzi all’esecutivo? Si può, si può. Basta, appunto, prendersi un altro po’ di tempo. Sempre che il Pd non si metta totalmente di traverso.