Def: il Governo del deficit e l’allegra maggioranza
13 Ottobre 2016
di Redazione
Evvai con la politica del debito e del deficit. La maggioranza è in pressing su Governo e Padoan per alzare subito l’asticella del deficit, senza aspettare l’iter della legge di Bilancio. La maggioranza ha autorizzato il governo ad alzare il deficit al 2,4%, puntando quindi a definire un indebitamento maggiore rispetto a quello indicato nella nota di aggiornamento: la scusa è sempre la stessa, avere più risorse da mettere subito al servizio della crescita. In realtà la maggioranza e Renzi vogliono assicurarsi politica di spesa da usare subito per incassare consensi al referendum, vedi “mancetta” ai diciottenni che verrebbe confermata anche nel 2017.
Secondo diverse fonti, il governo potrebbe presentare sabato una manovra che porta il deficit più in alto del 2% programmatico indicato nella nota, probabilmente al 2,2%. Ovviamente però ci si trincera dietro la sicurezza del territorio e le “circostanze eccezionali” previste dalle regole europee, forti anche del “rischio sismico” evocato dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Tutto questo nonostante la mancata validazione del quadro macroeconimico da parte dell’Upb, l’ufficio parlamentare di bilancio. La maggioranza “impegna il Governo a valutare l’opportunità di innalzare, già nel Documento programmatico di bilancio da inviare” all’Ue “l’obiettivo di indebitamento netto per il 2017 fino a un massimo dello 0,4% del Pil al fine di approntare strumenti anche eccezionali per mettere in sicurezza territorio, patrimonio abitativo, infrastrutture scolastiche e affrontare il fenomeno migratorio, ferma restando una valutazione prudenziale della crescita del Pil”.
A quanto pare, neppure l’Ufficio parlamentare di Bilancio riesce a fermare la macchina da spesa pubblica messa in piedi da renziani e alleati, nonostante le osservazioni non certo positive sul Def fatte dagli uffici di bilancio: Padoan troppo ottimista sulla crescita (secondo Renzi troppo poco), mancato pareggio di bilancio, nuovo aumento del deficit. Insomma, un documento economico finanziario pieno di buchi e assai rischioso, che non offre un piano di sviluppo credibile per il nostro Paese e non ci mette del tutto al riparo dalle eventuali osservazioni della Ue. Ma tanto si sa, l’unica cosa che conta per Renzi e la maggioranza in questo momento è fare campagna elettorale per il referendum del 4 dicembre.