Def, Upb boccia Renzi e Padoan: “eccesso di ottimismo su crescita Pil”
04 Ottobre 2016
di redazione
Banca d’Italia, Ufficio parlamentarie di bilancio, Corte dei conti. Il giudizio sul Def, la manovra presentata dal Governo per il 2017, è impietoso. Obiettivi troppo ambiziosi, eccessivamente ottimistici, Pil a rischio ribasso. Per Bankitalia “la dinamica del Pil è significativamente maggiore di quella del quadro tendenziale. L’obiettivo è ambizioso”. Secondo via Nazionale, “nelle valutazioni del governo il mancato aumento dell’Iva avrebbe un impatto positivo sul tasso di crescita del Pil pari a 0,3 punti percentuali nel 2017, un effetto piuttosto forte rispetto a stime econometriche basate sui dati del passato”. La ricetta? Fare una vera spending review, eliminare gli sprechi e tagliare la spesa pubblica, se non fosse che il governo Renzi se c’è una cosa che ha rottamato in questi due anni sono proprio i commissari alla spending, che se ne sono andati uno alla volta, in polemica con l’esecutivo.
Secondo la Corte dei Conti “le risorse liberate da un più graduale processo di convergenza verso gli equilibri di bilancio” andrebbero “destinate a interventi in grado di incidere sul potenziale di crescita del paese”, perché ci sono “potenziali elementi di fragilità del quadro economico che si riflettono sul percorso programmatico di finanza pubblica” con “un rischio al ribasso” delle prospettive sulla crescita del Pil. Di “eccesso di ottimismo” parla invece l’Ufficio parlamentare di Bilancio guardando alle previsioni di crescita per il 2017, mentre quelle per il 2018 suno “fuori linea” rispetto alle stime degli uffici parlamentari. L’Ufficio parlamentare di bilancio potrebbe quindi arrivare a “a un esito non positivo del processo di validazione del quadro programmatico 2017 e, in particolare, delle stime di crescita del Pil per il prossimo anno, sia in termini reali che nominali”.
A rischio anche la richiesta di maggiore flessibilità avanzata alla Ue per le spese su ricostruzione terremoto e migranti: “Vi è incertezza sulla possibilità che la richiesta di considerare le spese menzionate quali connesse a eventi inconsueti, nel limite di importo di 4 decimi di Pil, sia accolta in sede europea”. Insomma, siamo davanti a una bocciatura impietosa della Nota di aggiornamento al Def, che dimostra come il Governo abbia gonfiato le stime sulla crescita, come il debito non sia destinato a scendere, e come i rischi per il sistema Paese restino alti, visto che la situazione economico-finanziaria a livello europeo e globale non promette nulla di buono. “Mentre il ministro Padoan si allinea alla politica di terrorismo psicologico sulle catastrofi che si verificherebbero in caso di vittoria del No al referendum,” commenta il senatore Gaetano Quagliariello, “la Banca d’Italia, pur con tutta la cortesia lessicale, conferma ciò che del Documento di economia e finanza presentato dal governo Renzi avevamo sempre pensato: l’indebitamente è sicuro, le stime di crescita sono ‘ottimistiche’. E a pagare il conto alla fine saranno gli italiani”.