Del mondo giovane e forte di una volta e di quanto è debole adesso

LOCCIDENTALE_800x1600
LOCCIDENTALE_800x1600
Dona oggi

Fai una donazione!

Gli articoli dell’Occidentale sono liberi perché vogliamo che li leggano tante persone. Ma scriverli, verificarli e pubblicarli ha un costo. Se hai a cuore un’informazione approfondita e accurata puoi darci una mano facendo una libera donazione da sostenitore online. Più saranno le donazioni verso l’Occidentale, più reportage e commenti potremo pubblicare.

Del mondo giovane e forte di una volta e di quanto è debole adesso

05 Luglio 2009

Quando la nonna si metteva a raccontare della sua vita in masseria l’ascoltavano tutti incuriositi. In quel puntino sulle Murge lei era cresciuta giovane e forte da ragazza, tra l’odore pungente del pascolo e quello delle donne di famiglia incinte, che aspettavano il ritorno dei mariti e degli amanti dalla guerra.

Settant’anni dopo era seduta a capotavola a raccontare ai superstiti l’accaduto. Riusciva a guardare al di là della cucina dove stavano cenando, oltre le quattro mura domestiche che aveva sempre sentito troppo strette. Era come se in quel momento fosse colta da una visione celeste e riuscisse a vedere i fantasmi dei tempi passati che tornavano indietro per parlare di allora. A lei e, attraverso di lei, a loro. Storie di aria aperta e secco opprimente caldo campestre. Ridevano sapendo che le storie della nonna erano tutte vere.

Loro erano cresciuti da soli in città quando la masseria venne venduta e la grande famiglia si disperse ognuno per la sua strada. Continuarono a santificare le feste tra le solite quattro mura ma era una nuova casa dai muri freddi. L’odore di sangue fertile era scomparso con tutto il resto. Ridevano ma in fondo al cuore speravano che lei riuscisse a cancellare con la sua voce il tedio della tv, le menate sulle pagelle insufficienti e sulle tasse da pagare.  

E’ invecchiata, è inciampata, si è rialzata. Loro sono partiti e non l’hanno dimenticata. Poi sono tornati a casa, fra strade e palazzi che il tempo un giorno sgretolerà. E lei era sempre lì a raccontare le stesse storie. Il mondo è diventato debole e vecchio e la nonna ne prova una compassione infinita (rendiamo grazia a lei e ai nostri maggiori e a tutte le anime alate che vegliano sulle nostre stupide teste insoddisfatte), ma ha ancora qualcosa da ricordare a quelli che sono venuti dopo. 

O forse dopo di noi non verrà nessuno e il mondo resterà solo e disabitato per diecimila anni.