Dell’Utri in Libano in attesa della estradizione
13 Aprile 2014
di redazione
L’ex senatore di Forza Italia Marcello Dell’Utri è stato fermato dalla polizia libanese nell’albergo Phoenicia di Beirut; Dell’Utri era a letto, insieme agli agenti libanesi c’era anche un rappresentante delle forze dell’ordine italiano. Al momento, Dell’Utri è trattenuto in Libano in attesa che vengano avviate le procedure di estradizione. Nel frattempo, Dell’Utri potrebbe essere rilasciato o tratto in arresto. L’agenzia LaPresse cita l’avvocato Giuseppe di Peri, legale dell’ex senatore, che dice "le procedure per l’estradizione sono partite ma passerà almeno qualche settimana". Sempre secondo il legale, citato dal Messaggero, "l’eventuale esistenza di un trattato per l’estradizione tra Italia e Libano, di cui non conosco i termini, è la prova che Dell’Utri non aveva alcuna intenzione di darsi alla fuga, altrimenti avrebbe scelto un Paese diverso, e che non c’è stato alcun piano relativo al suo allontanamento".
Ieri l’ex senatore aveva spiegato di non essere affatto latitante, bensì di essere andato all’estero per farsi curare. La notizia del fermo di Dell’Utri e l’annuncio della richiesta di estradizione erano state date in tv dal ministro dell’Interno Alfano, a seguire la procedura di estradizione sarà il ministero della giustizia. "Abbiamo avviato tutte le procedure previste dalla legge e dai trattati per l’estradizione", ha detto il ministro della giustizia Andrea Orlando citato da TmNews. Secondo altre fonti, la Dia avrebbe seguito i movimenti di Dell’Utri fin dalla fine di Marzo ed era informata della sua presenza in Libano.
Il Sole 24 Ore ricorda che la tra il Libano e l’Italia è regolata da un accordo bilaterale firmato ed entrato in vigore negli anni Settanta. Secondo il trattato, "in caso di urgenza, segnalata dalle autorità richiedenti, si proceda all’arresto provvisorio, sulla base di una domanda trasmessa anche via Interpol, in attesa che arrivi l’istanza di estradizione corredata dei documenti necessari che vanno inviati per via diplomatica", spiega il Sole. Secondo il Fatto, invece, Dell’Utri, fornito di passaposto della Guinea-Bissau si era diretto in Libano per poi raggiungere il Paese africano con cui invece l’Italia non ha accordi di estradizione. Ma si sa, è il Fatto… Va ricordato infine che Marcello Dell’Utri è stato condannato in secondo grado per concorso esterno in associazione mafiosa e il 15 aprile avrebbe dovuto apparire davanti alla Corte di Cassazione.