Destra e sinistra esistono eccome, basta sentire Polverini e Bonino
14 Gennaio 2010
E’ iniziata la campagna per le elezioni regionali, ed ecco le prime dichiarazioni dei due principali candidati alla Presidenza della Regione Lazio.
Renata Polverini del “centro-destra” pone al primo punto del suo programma la situazione delle famiglie proponendo, tra l’altro, il cosiddetto “quoziente familiare”. Emma Bonino del “centro-sinistra” risponde su “il Riformista” con uno slogan pubblicato in prima pagina sotto una sua grande foto che dice “quoziente familiare? No grazie”. E subito tutto mi appare particolarmente chiaro. Ritengo infatti quelle dichiarazioni particolarmente significative, direi emblematiche, venendo a confermare quanto da me sostenuto in precedenti occasioni e che qui cercherò di riassumere, seppur brevemente.
Il tramonto delle grandi ideologie del ‘900 e in particolare la caduta del comunismo, unitamente alle riforme apportate nei sistemi ad economia di mercato, hanno portato ad una forte riduzione dei contrasti di carattere socio-economico e di conseguenza contribuito anche ad alterare il significato sino ad allora attribuito ai due termini “destra” e “sinistra” che avevano caratterizzato la forte dicotomia tra gli opposti sistemi.
“Destra” e “sinistra” venivano così ad assumere un’ accezione diversa, in un certo senso più ampia ed indicativa di due distinte “visioni del mondo”. Da un lato la “destra” che richiama individui più attenti alla “tradizione”, o per meglio dire ai principi e ai valori trasmessi dalle passate generazioni e dall’altro lato la “sinistra” che richiama invece soggetti più orientati verso “il nuovo”, verso “il futuro”, i cosiddetti “progressisti” purtroppo talvolta inclini all’utopia.
Infatti mentre una persona di destra si richiama – almeno a livello di principio – al concetto di “Assoluto” ed al “diritto naturale”, quella di sinistra è tendenzialmente indotta a ritenere tutto mutevole e relativo. Ne consegue che la distinzione più significativa delle due posizioni diviene quella tra chi ritiene valido il principio di realtà oggettiva e chi, al contrario, basa il suo pensiero e la sua azione su una visione relativistica della realtà. In sintesi possiamo affermare: “destra” uguale “realismo” od “oggettivismo” e “sinistra” uguale a “relativismo” o “soggettivismo”.
Ebbene, quanto detto pone in evidenza come, nell’arco di pochi anni, si sia verificato un vero e proprio ribaltamento di riferimenti sociologici, e mi spiego meglio: oggi infatti la “destra”, depositaria del “common-sense” (che si ricollega al diritto naturale) tende ad assumere una dimensione “comunitaria” (vedi la difesa della famiglia e dei corpi intermedi), allorquando la “sinistra” viene sempre più ad acquisire un connotato relativista ed individualista come la rivoluzione antropologica che colpisce l’attuale società post-moderna rende ogni giorno più evidente. Infatti se una volta il ruolo e le istanze del singolo individuo venivano associati al termine “destra” mentre alla “sinistra” si attribuiva il primato della collettività, oggi si verifica un vero e proprio “cambio di paradigma” che tende ad invertire i ruoli, per cui la “destra” viene a privilegiare il bene comune oggettivo fondato sul principio di realtà e sul diritto naturale mentre la “sinistra” si caratterizza nel promuovere desideri individuali che di certo non portano benefici alla comunità.
Queste in breve le riflessioni che le prime dichiarazioni dei due candidati alla Presidenza della Regione Lazio mi hanno indotto a riproporre. Ed ora, tenendole ben presenti, seguiamo gli sviluppi della campagna elettorale in corso.
* Presidente Centro di Orientamento Politico