Di Battista: “Terrorismo ultima arma per ribelli, triste ma e’ così”
17 Agosto 2014
di redazione
In un documento intitolato "Isis: che fare?", pubblicato sul blog di Beppe Grillo, l’onorevole di M5S, Alessandro Di Battista, parla di Medio Oriente, con una serie di proposte che hanno scatenato giustamente un putiferio. Di Battista infatti ha proposto di ‘trattare’ con i terroristi, come i fascisti islamici dell’Isis, che stanno massacrando cristiani e yazidi in Iraq, in una eventuale conferenza di pace aperta anche ai Paesi dell’Alba. "Dovremmo smetterla di considerare il terrorista un soggetto disumano con il quale nemmeno intavolare una discussione. Questo è un punto complesso ma decisivo. Nell’era dei droni e del totale squilibrio degli armamenti il terrorismo, purtroppo, è la sola arma violenta rimasta a chi si ribella. E’ triste ma è una realtà", scrive Di Battista. "Se a bombardare il mio villaggio è un aereo telecomandato a distanza io ho una sola strada per difendermi, a parte le tecniche nonviolente che sono le migliori: caricarmi di esplosivo e farmi saltare in aria in una metropolitana. Non sto ne giustificando né approvando, lungi da me. Sto provando a capire". Come pure, secondo Di Battista, "Occorre legare indissolubilmente il terrorismo all’ingiustizia sociale". Abbiamo provato a spiegare, in un articolo apparso oggi sull’Occidentale, perché il post di Di Battista rientri perfettamente nello zeitgeist pacifinto nostrano. Intanto la Ue sembra disposta ad armare i combattenti curdi iracheni (peshmerga) che si battono per fermare l’Isis. Il nostro Governo dovrebbe dare via libera alla operazione di sostegno ai curdi con una informativa al Parlamento.