Di Pietro lancia un messaggio al Pd e si propone come unica alternativa al Cav.

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Di Pietro lancia un messaggio al Pd e si propone come unica alternativa al Cav.

07 Giugno 2009

«L’Italia dei Valori da domani non è più opposizione, ma alternativa al governo Berlusconi. Noi, infatti, proponiamo un modello di governo diverso dal suo, più attento ai lavoratori e alle persone che hanno bisogno». Il leader dell’Idv, Antonio Di Pietro, dopo aver letto i dati elettorali del 39% delle sezioni, si concede a fotografi e telecamere per un commento.

L’Italia dei Valori ha deciso di attendere l’esito delle elezioni europee all’hotel Majestic, un famoso albergo romano a Via Veneto. Terrazza illuminata, ricco buffet, numerosi ospiti per l’occasione.

Continua a mostrarsi cauto, ma intanto, la sua analisi è già proiettata verso il domani, soprattutto, quando gli viene chiesto se cambierà il suo rapporto con l’alleato Pd: «Io non ho posto l’aut-aut a nessuno. Nè intendo farlo. Finora l’aut-aut l’ha dato solo Casini al Pd. Ma è chiaro che adesso i Democratici dovranno scegliere da che parte stare e con chi stare». Il leader dell’Idv dichiara quindi sia in diretta su Sky Tg24, sia a Porta a Porta che «c’è bisogno di un cambio generazionale della classe politica di questo Paese». E lui è pronto a fare la sua parte: «Il 22 giugno avremo il nostro esecutivo nazionale – avverte – e molto probabilmente toglieremo il nome dal simbolo. Abbiamo presentato candidati di altissima qualità e la gente, anche per questo, sembra che ci abbia premiato».

«Il nostro – assicura – sarà un partito della rifondazione anche sul piano programmatico. Noi, ripeto, vogliamo proporre un modello di governo alternativo a quello di Berlusconi che è quello di farsi le leggi per se stesso e in difesa della casta. Noi, che abbiamo a cuore la questione economica più di ogni altra, vogliamo stare dalla parte dei lavoratori e delle famiglie».

Di Pietro, però, sempre per quanto riguarda il Pd ribadisce che l’Idv «non può limitarsi ad aspettare quello che vuole fare il Pd. Nè intende scavalcarlo», ma è chiaro che il partito guidato da Dario Franceschini dovrà fare una scelta di campo ben precisa. «Ho fondato un partito popolare, non certo populista – sottolinea – e per questo la gente sembra averci premiato. Lasceremo ogni porta aperta a chiunque voglia fondare insieme a noi la nuova alternativa di governo, ma chiediamo di scrivere insieme un programma».