Dichiarato lo stato di emergenza. Ma le polemiche non fanno bene a nessuno

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Dichiarato lo stato di emergenza. Ma le polemiche non fanno bene a nessuno

06 Febbraio 2012

di V. S.

Di fronte al rischio che perduri in Abruzzo la violenta ondata di maltempo che imperversa da giorni, il presidente della Regione Abruzzo, Gianni Chiodi, ha dichiarato lo stato di emergenza regionale ed ha delegato i prefetti a chiedere l’aiuto dell’Esercito. Inutile infatti negare che la situazione su tutto il territorio abruzzese sia di disagio. Ed è proprio per questo che il Governatore ha sollecitato gli stessi Prefetti a disporre la chiusura di tutti gli uffici pubblici per la giornata di oggi. Mentre per le scuole si era già provveduto dalla scorsa settimana. Inoltre il presidente Chiodi ha fatto ripetuti appelli a tutti i cittadini affinché restino in casa, evitando situazioni di pericolo. Con le strade ghiacciate, infatti, è seriamente sconsigliato mettersi in viaggio, a meno che non si abbiano mezzi adeguati o non sia strettamente necessario.

Raccomandazioni su raccomandazioni in queste ore non sono di certo mancate. Raccomandazioni, iniziative ma anche appelli. Come quello rivolto ai centralini dei comuni di rispondere alle chiamate dei cittadini. E le rassicurazioni che i  mezzi cingolati dell’esercito, il cosiddetto "bruco", stanno raggiungendo le zone isolate. E con loro i  pick up della protezione civile regionale per portare in quei luoghi viveri. Queste sono le informazioni utili, le uniche sui cui ci si dovrebbe concentrare di fronte ad emergenze, oggettivamente difficili da gestire, come quella di questi giorni. Tanta neve come quella che è caduta in Abruzzo rappresenta sinceramente un evento eccezionale. Perché negarlo?

Troppo facile e scontato abbandonarsi al rituale delle polemiche, di quello che non si è fatto, di quello che si poteva fare meglio, delle responsabilità.  “In circostanze come questa dare la caccia al colpevole è davvero inutile – afferma il consigliere regionale Federica Chiavaroli -. A meno di non voler dare la colpa persino alla neve che è caduta, pur di cedere all’irresistibile tentazione dello “scaricabarile”. Cosa avrebbero dovuto fare di più le istituzioni locali? Le scuole sono chiuse da giorni, le strade principali sono completamente libere dalla neve. E’ ovvio che non si può avere una pretesa di “normalità” di fronte ad eventi eccezionali. Sono certa che sia la Protezione civile che il presidente Chiodi e l’assessore Giuliante abbiano fatto tutto quello che era possibile. Così come lo hanno fatto i sindaci e i Vigili del fuoco.

Ogni polemica è quindi pretestuosa. Piuttosto – continua il consigliere Chiavaroli – perché non cerchiamo di comportarci da cittadini consapevoli? A Milano i negozianti non hanno atteso l’intervento dei mezzi pubblici. Hanno imbracciato le pale e hanno iniziato a pulire. E la stessa cosa hanno fatto i residenti davanti alle loro case. Sussidiarietà non significa forse anche questo? Il disagio quando è superabile, non deve essere subito, ma affrontato. Altra cosa, ovviamente, sono alcune situazioni oggettivamente gravi che si sono verificate soprattutto nell’entroterra. Ma si è trattata di un’ondata di maltempo che ha messo in ginocchio l’Europa intera. Perché non riconoscerlo e lavorare tutti insieme per superare l’emergenza?”