Diciottenne stava abortendo per la quarta volta, condannata per procurato aborto
08 Marzo 2017
Una studentessa si sente male a scuola, a Vicenza. La professoressa chiama il 118 e l’ambulanza la porta in ospedale, al San Bortolo. E’ lì che si scopre che la ragazza stava per abortire per la quarta volta. Le altre tre era ancora minorenne, quattro episodi nel giro di tre anni. La ragazza, all’epoca dei fatti, il 20 gennaio del 2015, aveva diciotto anni.
L’ultima volta aveva assunto una decina di pasticche di un farmaco contro gli spasmi addominali, che, in una certa quantità, provoca interruzioni di gravidanza. Farmaco spesso usato dalle prostitute. In passato era stata curata e denunciata dalla polizia per procurato aborto.
Di origini ghanesi, da anni a Vicenza, venne allora sentita dagli agenti, e spiegò che era rimasta incinta dopo un rapporto non protetto con il suo fidanzato, che le aveva chiesto di abortire, e allora, aveva spiegato, avendo in casa una confezione di Cytotec, ne prese dieci pastiglie, sentendosi poi male. E’ così che era stata denunciata per procurato aborto, in base alla legge 194 del 1978: avrebbe dovuto andare in ospedale, non assumere farmaci in maniera impropria.
Secondo Il Giornale di Vicenza ieri, è stata condannata in tribunale per procurato aborto a quindici giorni di reclusione, con pena sospesa.