Dieselgate, Ue bacchetta Italia e Francia. Volkswagen: “Per 2025 leader auto elettriche”
08 Dicembre 2016
Dieselgate, l’Unione Europea non perdona: la Germania e altri Paesi Ue incorrono in una procedura di infrazione per non aver informato le autorità dell’Unione sullo scandalo Volkswagen degli anni scorsi, relativo ai software ‘truccati’ sulle emissioni che hanno coinvolto circa 700mila auto. Insieme alla Germania nel mirino della commissione ci sono Gran Bretagna, Lussemburgo, Spagna, Grecia, Lituania e Repubblica ceca. E non solo.
Oggi Bruxelles ha fatto sapere di “aspettiare ancora i risultati finali” delle inchieste condotte sul Dieselgate da parte di Italia e Francia, di cui “consideriamo i rapporti” finora inviati a Bruxelles solo “risultati preliminari”. Lo ha sottolineato la portavoce della commissaria Ue al mercato interno Elzbieta Bienkowska, dopo le procedure d’infrazione contro Londra e Berlino per non aver fornito tutte le informazioni richieste in merito alle inchieste nazionali condotte sui veicoli diesel.
Parigi ha inviato il suo rapporto preliminare lo scorso 2 agosto, mentre l’Italia il 5 settembre, in una versione “ancora più preliminare” di quella francese, spiegano fonti Ue. “Beninteso, ci aspettiamo di ricevere tutte le informazioni complete” da Italia e Francia come dagli altri Paesi, ha aggiunto la portavoce.
Il comparto dell’auto in Germania, in ogni caso, malgrado il Dieselgate, torna a crescere dell’1% nel 2016 (5,8 milioni di unità), mentre le esportazioni sono stabili a 4,4 milioni e i ricavi dei costruttori nei primi 9 mesi sono aumentati del 2% a 306 miliardi di euro rispetto a un anno prima. L’industria dell’auto tedesco impiega inoltre in totale 815mila addetti, un livello massimo negli ultimi 25 anni. Come pure sembra essersi fermato l’effetto dieselgate sulle vendite di Volkswagen negli Usa.
A novembre c’è stato un rialzo delle immatricolazioni, il primo dopo 12 mesi di fila in calo; per il gruppo tedesco, rispetto allo stesso mese dello scorso anno l’incremento è stato del 24,24% a 29.672 unità contro le 23.882 dell’ottobre del 2015. L’ultimo dato in aumento prima di quello arrivato oggi risale allo scorso ottobre (+0,24%). A settembre del 2015, quando ancora non era stato avvertito l’effetto dello scandalo esploso a metà di quel mese, c’era stato un +0,6%.
“Raccomandiamo ai proprietari dei veicoli coinvolti nel Dieselgate di non portare l’auto a far riparare, la sostituzione del software potrebbe portare a un malfunzionamento”, fa sapere intanto la Associazione Europea per la Difesa dei Diritti dei Consumatori. “Le possibilità di poter ottenere un risarcimento non mancano , ma si può scegliere di sostituire il veicolo o richiedere l’annullamento o la risoluzione dell’acquisto col risarcimento del valore affettivo e degli interessi legali”. Va ricordata in tal senso la sentenza di Valladolid dove il giudice ha condannato Volkswagen a pagare un risarcimento pari al 10% del valore del mezzo.
Volkswagen punta in ogni caso a cambiare la sua missione, trasformandosi, almeno nelle intenzioni del gruppo ed entro il 2025m nel leader mondiale del mercato dei veicoli elettrici. Il patron del marchio tedesco Herber Diess ha spiegato che entro quella data “prevediamo di vendere un milione di vetture elettriche” ha dichiarato, annunciando che negli Stati Uniti, l’azienda vuole invece rafforzarsi e avviare la produzione locale di veicoli elettrici nel 2021.