Diffusione capillare e attenzione, le linee guida delle Popolari in Campania
30 Dicembre 2010
Nella primo semestre del 2010 l’economia della Campania ha registrato deboli segnali di ripresa dopo una profonda fase recessiva. È di recente pubblicazione, infatti, il Rapporto sull’economia della regione, redatto dalla Banca d’Italia, i cui dati, relativi ai primi mesi del 2010, evidenziano volumi di attività in crescita nei primi tre trimestri dell’anno, ma ancora distanti dai livelli precedenti la crisi. Le prospettive a breve termine formulate dalle imprese, tramite un sondaggio, risultano positive, con una quota di aziende che prevede di chiudere in utile il bilancio d’esercizio 2010 che è aumentata dal 46 al 56 per cento, tuttavia gli ampi margini di capacità produttiva inutilizzata continuano a condizionare negativamente la spesa per investimenti e i livelli di occupazione.
Infatti secondo la Rilevazione sulle forze di lavoro dell’Istat, nella prima metà del 2010 il numero di occupati in Campania è calato dell’1,5% rispetto a dodici mesi prima, e la riduzione in atto da 11 trimestri consecutivi, è stata però meno marcata rispetto all’anno precedente e lievemente inferiore rispetto a quella del resto del Mezzogiorno (-1,9%). Nel dettaglio la flessione occupazionale è stata più intensa nella componente del lavoro autonomo (-2,4%) e si è concentrata nei comparti dell’industria (-15,1), dell’agricoltura (-5,1) e del commercio (-3,7). Nel primo semestre del 2010, il tasso di occupazione della popolazione in età da lavoro è stato pari al 39,9 per cento, il valore più basso tra le regioni italiane in calo di 0,7 punti percentuali rispetto al 2009.
In tale difficile contesto un supporto significativo alle famiglie ed alle imprese è fornito dal sistema del Credito Popolare, che sta consentendo a migliaia di PMI nella regione, a cui le Banche Popolari hanno da sempre destinato la propria attenzione, di poter guardare con un maggiore ottimismo al futuro. Una vicinanza alle persone che vivono ed operano nella regione, quella della Categoria, testimoniata dai dati relativi al mese di ottobre 2010, in cui si evidenzia una crescita degli impieghi totali pari al 4,4%, derivante da un forte incremento dei prestiti alle imprese (+7,8%) ed in particolare alle PMI (+4,4%).
Tali risultati sono stati ottenuti anche grazie ad una diffusione capillare del Credito Popolare nella regione, una presenza storica che può contare oggi su 418 sportelli pari ad una significativa quota di mercato, nella regione, del 25,4% che hanno permesso di intensificare in Campania le loro politiche fondate sulla qualità delle relazioni con la clientela e su un modo e fare banca orientato a strategie di crescita di lungo periodo.
La positività di tali dati sottolinea ancora una volta la vocazione del Credito Popolare a caratterizzare la loro presenza sul territorio nel pieno rispetto dei valori quali prossimità e solidarietà, ponendo al centro la conoscenza della persona. In questo modo il Credito Popolare dimostra una più efficace capacità di allocazione delle risorse nei periodi di difficile congiuntura, catalizzando la fiducia di molte famiglie ed imprenditori ed accompagnandoli verso una maggiore stabilità economica.
La reazione alla difficile congiuntura, unita alla peculiarità di banche del territorio, ha permesso al Credito Popolare di incrementare quantitativamente e qualitativamente i rapporti con la clientela nella regione, dimostrandosi interlocutore affidabile che pone al centro dell’attività lo sviluppo della realtà locale, nella quale opera e a cui è strettamente legata ed i dati di ottobre confermano come per le Popolari il “radicamento territoriale”, che scaturisce da una vocazione originaria, viene alimentato costantemente dalla coerenza dei comportamenti con la loro natura cooperativistica e mutualistica; da un modo, cioè, di fare banca basato sulla naturale sintonia con la comunità di appartenenza.
* Segretario Generale Associazione Nazionale fra le Banche Popolari