
Diretta sulle Riforme (venerdì)

30 Settembre 2015
AL SENATO RIPRENDE ESAME DDL
Nell’Aula del Senato è ripreso l’esame del ddl Boschi di riforma costituzionale. Dopo l’approvazione, ieri, dell’art. 1 oggi si passa all’art. 2 iniziando dall’esame degli emendamenti, ammessi come è noto al solo comma 5, unica parte modificata nelle due letture di Camera e Senato. Alcuni emendamenti saranno votati a scrutinio segreto, ad esempio il 2.204c a firma Calderoli, al quale se ne potrebbero aggiungere altri – che riguardano i diritti delle minoranze linguistiche – il cui numero varierà in base alla riformulazione. All’apertura dei lavori, il sottosegretario alle Riforme Luciano Pizzetti ha chiesto una pausa per valutare appunto la riformulazione degli emendamenti. Il presidente Piero Grasso ne ha concessa una da 20 minuti, i lavori riprenderanno alle 10:06.
Di seguito la diretta dell’Occidentale.
RIFORME: GRASSO CONVOCA CONSIGLIO PRESIDENZA LUNEDI’ ALLE 13. ORA RIGORE ASSOLUTO
Il presidente del Senato Pietro Grasso, accogliendo le richieste giunte dall’aula, ha convocato per lunedì prossimo alle 13 il Consiglio di presidenza per valutare quanto accaduto in aula con l’incidente tra Lucio Barani e Barbara Lezzi. "D’ora in poi visto che l’escalation è arrivato a punte inaccettabili di civile convivenza, il rigore sarà assoluto e chiedo una collaborazione di tutti i senatori nell’autodisciplicna richiesta e che chiedo anch’io per aver il massimo di collaborazione".
BAGARRE IN AULA, AULA SOSPESA: BARANI ACCUSATO ATTO OSCENO
E’ alta tensione nell’aula del Senato quando la senatrice M5s Paola Taverna ha accusato Lucio Barani (Ala) di aver fatto "un gesto volgare contro le donne. Porco maiale". Scoppia una vera e propria bagarre nell’emiciclo con l’esponente verdianiano che si difende: "Io non ho fatto nessun gesto ho dato la parola al senatore Falanga. Se loro interpretano il gesto in maniera maliziosa….". Ad intervenire è quindi Barbara Lezzi: "Presidente, il gesto volgare e scurrile l’ho ricevuto io sono io che decido se accettare le scuse dal senatore Barani. Barani ha detto che noi abbiamo male interpretato e quando chiederà scusa chiuderemo l’incidente. Il senatore Barani ha fatto un gesto eloquente contro una donna. Vogliamo i video". A questo punto Grasso ha assicurato: "Faremo gli accertamenti dovuti. Questa è materia disciplinare che va trattata dal consiglio di presidenza" e ha sospeso l’aula per dieci minuti.
MAGGIORANZA SOTTO SOGLIA 161: 157 NO CONTRO NORMA FITTIANI
La maggioranza scende a 157 voti, sotto quindi la soglia della maggioranza assoluta dei 161. Durante la votazioni, in Aula al Senato, su un emendamento dei fittiani all’articolo 2 del ddl Boschi, a prima firma Cinzia Bonfrisco, i sì sono stati 105, i no 157, 4 gli astenuti.
MINISTRI-SENATORI INCHIODATI IN AULA, OGNI ASSENZA RISCHIO PER MAGGIORANZA
Ministri-senatori, vice ministri e sottosegretari, tutti inchiodati in aula durante le votazioni sul ddl Boschi. La maggioranza al Senato ha bisogno di tutti i suoi numeri per non scendere sotto quota 161, la maggioranza assoluta, sotto la quale si è rischiato pericolosamente di andare su un emendamento di Sel sull’elezione dei senatori che ha fatto perdere 10 voti rispetto ai 171 della votazione immediatamente precedente. Basta infatti che qualcuno si assenti per andare in toilette, o a prendere un caffè e far merenda che la maggioranza può restare senza numeri. Sull’emendamento di Sel all’articolo 2, ad esempio, la ministra Stefania Giannini, resasi conto che era in corso l’operazione di voto, è stata vista correre velocemente dalla buvette all’aula interrompendo la pausa che si era concessa. Subito dopo, richiamati in aula i senatori, i voti sono risaliti: prima a 176 e poi a 175. Successivamente sono nuovamente scesi a 165. La lunga maratona sulle riforme costringe a sedere tra i banchi del governo, senza potersi allontanare se non durante le sospensione dei lavori d’aula, oltre a Giannini i suoi colleghi Pinotti, Nencini, Olivero, Della Vedova, Bubbico, Vicari, Pizzetti. Luca Lotti, il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, è anche lui da ieri quasi fisso in Senato con il compito di tenere d’occhio le presenze in aula.
MINORANZA PD FIRMA EMENDAMENTO FINOCCHIARO
L’emendamento di maggioranza sul comma 5 dell’articolo 2 del ddl Boschi, sulle modalità di elezione dei nuovi senatori, è stato sottoscritto anche dalla minoranza Pd. Oltre alle firme di Anna Finocchiaro, Luigi Zanda (Pd), Renato Schifani (Ap) e Karl Zeller (Autonomie) è stata aggiunta anche la firma di Erica D’Adda in rappresentanza della minoranza Dem.
ROMANI: FI RESTA IN ATTESA DI SEGNALI GOVERNO SU ITALICUM
"Oggi abbiamo fatto un check, un aggiornamento su come ci stiamo gestendo la nostra posizione sulle riforme, dal patto del Nazareno e analizzando i motivi per cui la nostra posizione è diventata negativa" sul ddl Boschi, "restiamo in attesa che dalla maggioranza e dal governo arrivino segnali su un tema che è di lunga prospettiva, ossia la legge elettorale". Lo dice Paolo Romani, presidente senatori di Fi, al termine di una riunione del gruppo a Palazzo Madama. Nessuna decisione oggi è stata presa, sottolinea il capogruppo, "il nostro comportamento sul voto finale lo decideremo in un’altra riunione mercoledì prossimo".
ALLE 14 RIUNIONE GRUPPO FI AL SENATO
Il gruppo di Forza Italia al Senato si riunirà alle 14, prima della ripresa dei lavori dell’Aula. Lo riferiscono fonti azzurre. La riunione, viene spiegato, servirà anche per decidere l’atteggiamento del gruppo in vista del voto finale sul ddl riforme: alcuni senatori, infatti, vorrebbero l’Aventino, su cui potrebbero convergere tutte le forze di opposizione. Ma non tutti gli azzurri sono favorevoli a questa ipotesi.
OPPOSIZIONI FANNO LORO EMENDAMENTO AUGELLO SU ELEZIONE DIRETTA
Movimento 5 stelle, Lega Nord, Sel e Forza Italia hanno fatto loro un emendamento sull’elezione diretta del futuro Senato, ritirato in precedenza dal senatore di Ap, Andrea Augello. Secondo la proposta, la durata del mandato dei senatori, "designati dai cittadini della Regione con metodo proporzionale", sarà di 5 anni.
VOTO SEGRETO SU UN SOLO EMENDAMENTO ALL’ART. 2
Inizialmente dovevano essere sei, ma, a quanto si apprende, sarà solo uno il voto segreto dell’Aula del Senato al ddl Boschi. Si tratterebbe di un emendamento della Lega, a prima firma Calderoli, per la tutela delle minoranze linguistiche.
SENATORI AP: NOSTRI VOTI PESANTI E DETERMINANTI
"Faceva grande notizia Area Popolare quando le indiscrezioni dicevano che 10/15 senatori non avrebbero votato le riforme. Oggi che il gruppo vota compatto per le riforme pare che la notizia non interessi più a nessuno. Riforme che Area Popolare ha contribuito a scrivere e a migliorare e che oggi sostiene con convinzione. Ben vengano i voti di Verdini, coerente con quanto ha già fatto in prima lettura, ma la verità è che sono molto più pesanti e determinanti gli oltre 30 voti di Area Popolare". Così i senatori di Area popolare Ncd-Udc, Laura Bianconi, Federica Chiavaroli, Luigi Marino e Bruno Mancuso.
RESPINTA SOPPRESSIONE ARTICOLO 2
Il Senato ha respinto gli emendamenti soppressivi dell’intero articolo 2 del ddl Boschi sulle riforme costituzionali con 176 voti contrari, 120 favorevoli e 4 astenuti.
MINEO (PD) VOTA A FAVORE EMENDAMENTO SOPPRESSIVO
Il senatore della minoranza Pd Corradino Mineo ha annunciato di votare in dissenso del gruppo del Partito democratico quindi a favore dell’emendamento soppressivo dell’articolo 2 del ddl Boschi che di fatto annullerebbe la riforma.
FINOCCHIARO: SOPPRESSIONE ART. 2 E’ STOP A DDL
Gli emendamenti soppressivi dell’articolo 2 della riforma "si intendono come soppressivi della stessa riforma, ed è per questo che ritengo che vadano senza alcun dubbio respinti". Lo dice Anna Finocchiaro, nelle dichiarazioni di voto sugli emendamenti soppressivi dell’intero articolo 2 del ddl sulle riforme costituzionali.
FI VOTERA’ A FAVORE EMENDAMENTO SOPPRESSIVO SENATO
"Votiamo a favore di questo emendamento soppressivo del Senato. Sopprimiamo l’articolo 2 e riscriviamolo insieme". Così il senatore Giacomo Caliendo a nome di Forza Italia durante la dichiarazione, in aula a palazzo Madama, dei pareri di voto su articolo 2 e suoi emendamenti. Caliendo si riferisce all’emendamento ritirato dal senatore Pd Andrea Marcucci e ripresentato da M5S che riguarda la soppressione della seconda Camera del Parlamento.
SEL E M5S CHIEDONO SOPPRESSIONE ART.2
I gruppi di Sel e M5S hanno chiesto la cancellazione dell’articolo 2 del disegno di legge Boschi, che riguarda la modalità di elezione dei futuri senatori. Lo hanno annunciato in aula al Senato, durante le dichiarazioni dei pareri, la capogruppo di Sel-Misto Loredana De Petris e Giovanni Endrizzi per il M5S.
MARCUCCI (PD) RITIRA EMENDAMENTO, ENDRIZZI (M5S) LO FA SUO
Nella discussione sulla riforma del Senato, il senatore renziano Pd Andrea Marcucci ha ritirato il suo emendamento soppressivo perché ha spiegato "è superato dall’ evoluzione del dibattito parlamentare, visto che sta uscendo un buon testo". Subito dopo il senatore 5 stelle, Giovanni Endrizzi, ha chiesto di fare propria la proposta che sarà posta in votazione insieme agli altri soppressiv
GOVERNO, SU ART. 2 OK SOLO EMENDAMENTO FINOCCHIARO
Il Governo ha dato parere favorevole all’emendamento 2.204 di Anna Finocchiaro, e negativo a tutti gli altri emendamenti dell’articolo 2 del ddl Boschi sulle riforme costituzionali.
CORSINI (PD): SU ART.2 COMPROMESSO RAGGIUNTO
"Il compromesso raggiunto è un approdo accettabile". Così, intervenendo in aula a palazzo Madama il senatore della minoranza Pd Paolo Corsini sulla mediazione sull’articolo 2 del ddl Boschi in merito alla elezione dei futuri senatori.
COCIANCICH: ASSUMO PATERNITA’ TOTALE DI MIO EMENDAMENTO
"Assumo la paternità totale di questo emendamento, e vorrei precisare che ne ho presentati anche altri con lo stesso contenuto, ottenendo anche l’appoggio e la firma di colleghi dell’opposizione". Lo dice il senatore del Pd Roberto Cociancich, prendendo la parola in aula.
CARTELLI LEGA: COSTITUZIONE DEMOLITA DA MERCENARI E VERDINI
"Costituzione demolita da falsari mercenari e Verdini": è quanto è stato scritto dai senatori della Lega Nord in alcuni cartelli mostrati in aula al Senato durante il dibattito sull’emendamento "canguro", al ddl Riforme, a firma Roberto Cociancich, approvato ieri dall’assemblea.
GRASSO: EMENDAMENTO COCIANCICH ESISTE ED È AUTOGRAFO
Il documento c’è ed è firmato e intestato". Così il presidente del Senato Grasso risponde al Roberto Calderoli che chiede di avere "copia dell’emendamento Cociancich in originale": "Perché’ Cociancich non si alza in Aula per dire che il testo era davvero suo?". "La riforma della Costituzione – incalza Candiani – non può basarsi su dei falsi".
CALDEROLI: NEANCHE CON FASCISMO COMMISSARI GOVERNO IN AULA
"Neanche durante il fascismo si vedeva un commissario del governo aggirarsi nelle aule parlamentari". A dirlo in aula al Senato il senatore della Lega Nord, Roberto Calderoli, prendendo la parola durante il dibattito sulla presenza in senato del segretario di Palazzo Chigi, Paolo Aquilanti. A replicare a Calderoli il presidente Pietro Grasso che ha sottolineato: "Questa è una sua illazione".
GASPARRI: CHIARIRE FUNZIONI AQUILANTI
Il vicepresidente del Senato Maurizio Gasparri chiede nell’Aula del Senato che si convochi "immediatamente il Consiglio di presidenza" di Palazzo Madama per esaminare il caso di Paolo Aquilanti, segretario generale di Palazzo Chigi, funzionario del Senato in collocamento fuori ruolo. "In questa fase – dichiara Gasparri – c’è un’azione pressante del segretario generale della presidenza del Consiglio che è, invece, una figura amministrativa". E questo, per Gasparri, "non va bene". "Aquilanti sta svolgendo un’azione non congrua. Si riunisca subito il Consiglio di Presidenza del Senato per valutare il richiamo in ruolo di Aquilanti", è la proposta di Gasparri.
GIOVEDI’ 1 OTTOBRE
GRASSO RIPESCA 29 EMENDAMENTI AD ART.2
Il presidente Pietro Grasso, a quanto si apprende, ha ripescato tra le proposte dichiarate inizialmente inammissibili 29 emendamenti all’articolo 2 del ddl Riforme (che contiene il nodo sull’elettività del futuro Senato). Gli emendamenti riammessi all’esame in aula sono tra quelli dichiarati in precedenza non ammissibili dalla presidente della commissione Affari costituzionali Anna Finocchiaro (Pd). Durante l’esame del secondo articolo potrebbero essere circa 50 le votazioni che effettuerà l’aula. I voti segreti, invece, potrebbero essere tra 4 e 6.
++ OK SENATO A INTERO ARTICOLO 1. STOP BICAMERALISMO MA PIU’ POTERI A SENATO ++
Il Senato ha approvato l’articolo 1 del ddl sulle riforme Costituzionali, con 172 voti a favore, 108 contrari e 3 astenuti. Con il via libera dell’Aula del Senato, si mette la parola fine al bicameralismo perfetto. Sarà solo la Camera a dare la fiducia al governo. Tuttavia, nella riformulazione dell’articolo, vengono riattribuite al futuro Senato alcune funzioni, e quindi poteri, che erano stati tolti durante il passaggio alla Camera. Recita l’articolo 1: "Il Parlamento si compone della Camera dei deputati e del Senato della Repubblica. Le leggi che stabiliscono le modalità di elezione delle Camere promuovono l’equilibrio tra donne e uomini nella rappresentanza. Ciascun membro della Camera dei deputati rappresenta la Nazione. La Camera dei deputati è titolare del rapporto di fiducia con il Governo ed esercita la funzione di indirizzo politico, la funzione legislativa e quella di controllo dell’operato del Governo. Il Senato della Repubblica rappresenta le istituzioni territoriali ed esercita funzioni di raccordo tra lo Stato e gli altri enti costitutivi della Repubblica. Concorre all’esercizio della funzione legislativa nei casi e secondo le modalità stabiliti dalla Costituzione, nonché’ all’esercizio delle funzioni di raccordo tra lo Stato, gli altri enti costitutivi della Repubblica e l’Unione europea. Partecipa alle decisioni dirette alla formazione e all’attuazione degli atti normativi e delle politiche dell’Unione europea. Valuta le politiche pubbliche e l’attività delle pubbliche amministrazioni e verifica l’impatto delle politiche dell’Unione europea sui territori. Concorre ad esprimere pareri sulle nomine di competenza del Governo nei casi previsti dalla legge e a verificare l’attuazione delle leggi dello Stato".
INIZIATE DICHIARAZIONI DI VOTO SU ART.1
Sono iniziate in Senato le dichiarazioni di voto da parte dei gruppi sull’articolo 1, dopo che si sono concluse le votazioni sui singoli emendamenti.
RIFORME. M5S TENTA IL COLPO, CRIMI PRESENTA EMENDAMENTO A COCIANCICH
Il Movimento 5 stelle prova “il colpaccio” in Aula al Senato chiedendo di subemendare in Aula l’emendamento Cociancich. Il senatore Vito Crimi lo chiede spiegando che "nel corso della seduta è ammessa la presentazione di ulteriori emendamenti solo quando siano sottoscritti da 8 senatori e siano riferiti ad altri emendamenti presentati o siano in correlazione con emendamenti già approvati dall’Assemblea". Il presidente, però, aggiunge Crimi, "può tuttavia consentire, qualora se ne manifesti l’opportunità, la presentazione di emendamenti al di fuori dei casi detti", ciò secondo il comma 5 dell’articolo 100 del regolamento del Senato. Il presidente del Senato Piero Grasso spiega però che il subemendamento presentato, benché da più di 8 senatori (22 dice Crimi), è uguale a un emendamento già dichiarato precluso. "Lei sta violando il regolamento", protesta Crimi, "forzature ne ha fatte tante, ma questa è una violazione del regolamento e dei diritti dell’opposizione".
LEGA SVENTOLA BANCONOTE IN AULA. ALA, LE TENGANO STRETTE
La Lega, per protesta sventola in Aula alcune banconote, durante il dibattito sul ddl riforme, rivolgendosi ai banchi dei verdiniani. "Contrariamente a quanto volgarmente sostenuto dai senatori della Lega Nord nei miei confronti – replica il capogruppo di Ala Lucio Barani – io un lavoro ce l’ho ed è anche ben remunerato. Quale medico con più di una specializzazione sono certo che la mia professionalità sia ben maggiore della loro. Li invito, pertanto, a tenersi ben strette le banconote che hanno sventolato nell’Aula del Senato, perché’ in futuro quei soldi serviranno certamente più a loro che a me".
DE PETRIS: TROVATO L’ESPOSITO DI TURNO
Duro attacco di Loredana De Petris, di Sel, contro l’emendamento Cociancich: "all’Esposito di turno, che ora ha molto da fare nel rendere ancora più impossibile la vita dei cittadini romani, vengono trovati sostituti. E occhio che all’articolo 21 c’è un altro emendamento del genere. Quello che mi dà fastidio è che queste persone sono le stesse che hanno il coraggio di venire al funerale di Ingrao, che si batteva proprio contro queste cose".
MINEO E TOCCI NON VOTANO IL “COCIANCICH”, CASSON SI ASTIENE
I due senatori de Pd Corradino Mineo e Walter Tocci, in dissenso dal gruppo e staccandosi anche dalla linea scelta dal resto della minoranza Dem, non hanno votato l’emendamento Cociancich sulle nuovi funzioni del Seato, al comma 5 dell’articolo 1. Ma i dissidenti in realtà sono tre perché’ il loro collega Felice Casson si è astenuto.
++ OK SENATO A EMENDAMENTO COCIANCICH ++
Il Senato ha approvato l’emendamento 1.203 a firma Cociancich con 177 sì, 157 no e 2 astenuti.. L’emendamento fa scattare un “canguro” di circa 200 pagine agli emendamenti all’articolo 1.
GASPARRI: AUTORE EMENDAMENTO COCIANCICH È SEGRETARIO PALAZZO CHIGI
"Voglio aggiungere all’emendamento Cociancich una firma, quella di Aquilanti, è lui il colpevole". Lo dice in aula al Senato Maurizio Gasparri intervenendo in sede di dichiarazioni di voto sull’emendamento 1.203 all’articolo 1 del ddl Boschi. L’accusa di Gasparri è rivolta a Paolo Aquilanti, segretario generale di Palazzo Chigi.
TREMONTI: CONNUBIO CON ITALICUM CREA FINTA MAGGIORANZA PER LEGGE
"Il combinato tra riforma della Costituzione e Italicum è molto negativo. La nuova legge elettorale è strutturata in modo che il governo abbia i poteri per governare, ma per governare cosa? Questa legge va bene per governare la normalità ma non va bene la finzione per la quale diventi per legge maggioranza in Parlamento". Lo ha detto il senatore del gruppo Gal, Giulio Tremonti, intervenendo in aula a palazzo Madama nel corso del dibattito sugli emendamenti all’articolo 1. "Questa idea forse va bene per i tempi che stiamo vivendo ma non bene per quelli che arriveranno. La crisi finanziaria non è finita ma solo sospesa e tornerà assommandosi con la crisi geopolitica di intensità drammatica. La legge elettorale – ha concluso – dovrebbe certificare una maggioranza politica vera, invece che una forza politica inventata".
SI’ VERDINIANI A EMENDAMENTO COCIANCICH; BAGARRE IN AULA
Il gruppo dei verdiniani al Senato vota l’emendamento Cociancich. Lo annuncia in aula il capogruppo di Ala, Lucio Barani, suscitando numerose e forti proteste, soprattutto da parte di Fi e Lega, quando definisce la sua componente "una forza di opposizione". Barani aggiunge: "Non siamo i soli a votarlo, il 40 per cento del gruppo di Gal vota quell’emendamento. "A Cociancich- conclude Barani- solidarietà di tutto il gruppo che oggi siamo in 12 e domani saremo in 13".
ANCHE LEGA NON PARTECIPA A VOTO SU EMENDAMENTO COCIANCICH
Dopo M5s anche la Lega annuncia la non partecipazione al voto sull’emendamento Cociancich. Il capogruppo Gian Marco Centinaio, intervenendo in aula al Senato, dice: "Noi non vogliamo e non possiamo essere vostri complici e la chiarezza della Lega è quella di non essere vostri complici e non partecipare al voto su questo emendamento. Votatevelo voi questo emendamento firmato da chissà chi".
M5S: SUL COCIANCICH STRAPPO GRAVISSIMO, NON PARTECIPAMO A VOTO
"Sull’emendamento Cociancich si è registrato uno strappo gravissimo e quindi dobbiamo astenerci dalla partecipazione al voto". Lo dice il senatore M5s, Giovanni Endrizzi, in aula al Senato, durante le dichiarazioni di voto sull’emendamento 1.203 del ddl Boschi. In pratica M5s resterà in aula ma non voterà in segno di protesta. "L’emendamento Finocchiaro invece- aggiunge- noi l’avremmo votato, perché consapevoli almeno che avremmo potuto discutere ed esporre le migliorie. L’emendamento Cociancich invece è un emendamento che nel commercio sarebbe definito “abuso di posizione dominante”, perché si fa forte del fatto che non abbiamo un relatore in aula e che la maggioranza sa di votare a comando sui diktat del governo".
GRASSO: EMENDAMENTO COCIANCICH FA DECADERE I SUCCESSIVI
"L’emendamento 1.203", il Cociancich, "sostanzialmente identico all’emendamento Finocchiaro, se approvato, preclude e rende inammissibili i successivi emendamenti fino a pag 271" del fascicolo all’articolo 1 del ddl Boschi. Lo dice il presidente del Senato Pietro Grasso intervenendo in aula dopo le richieste di chiarimento delle opposizioni. Di fatto, quindi, l’emendamento del senatore del Pd fa decadere praticamente tutti gli emendamenti all’articolo 1 perché’ fa saltare 220 pagine di proposte di modifica. Non saranno effettuati così nemmeno i voti a scrutinio segreto.
MINEO (PD): EMENDAMENTO COCIANCICH VIOLA PATTI
Il canguro dell’emendamento Cociancich "è un fatto politico rilevante che viola i patti fatti fuori dall’aula o dalla commissione perché si era detto che niente può essere cambiato sull’elettività dei senatori e che invece sarebbe stato concesso alle opposizioni di intervenire sulle funzioni del Senato, e invece l’emendamento viola tutto ciò e stringe ancora di più il dibattito". Lo dice il senatore della minoranza del Pd Corradino Mineo, annunciando voto in dissenso sull’emendamento Cociancich.
GRASSO: FIRME SONO AUTENTICHE FINO A PROVA CONTRARIA
"Seguendo la prassi consolidata tutte le firme si considerano autentiche fino a prova contraria, finchè colui che ha sottoscritto non disconosce la sua firma. Quindi se il senatore Cociancich dovese disconoscere la propria firma, lui stesso avrebbe titolo per poter far avviare un accertamento per capire chi ha messo la firma al posto suo". Piero Grasso, presidente del Senato, scioglie così la questione della firma sollevata da Calderoli, Endrizzi e altri. "Questa è la decisione della presidenza", chiude Grasso.
CALDEROLI CHIEDE VERIFICA FIRMA COCIANCICH A EMENDAMENTO
Roberto Calderoli, senatore della Lega Nord, ha chiesto in aula al Senato la verifica della firma autografa di Roberto Cociancich all’emendamento che sostituisce l’articolo 1 al ddl Riforme costituzionali.
MAGGIORANZA BOCCIA EMENDAMENTO SEL E SALE QUOTA 176
L’aula del Senato ha bocciato un altro emendamento all’articolo 1 del ddl Riforme (a firma Sel) sulle funzioni del futuro organo. Con questo voto la maggioranza, a cui si aggiungono i senatori verdiniani, sale a quota 176 voti. I contrari sono stati 110 e gli astenuti 5.
OPPOSIZIONI CHIEDONO CONVOCAZIONE GIUNTA REGOLAMENTO
Il senatore leghista Roberto Calderoli ha chiesto al presidente Pietro Grasso, in aula al Senato, la convocazione della Giunta per il regolamento per discutere le valutazione degli emendamenti ammissibili agli articoli 1 e 2. Richiesta condivisa anche dalla capogruppo del Gruppo Misto, Loredana De Petris (Sel). Secondo Calderoli è sbagliato che la Giunta non venga convocata solo perché "c’è un sostanziale pareggio tra maggioranza e opposizione, a causa dei vari spostamenti dei parlamentari" in altri gruppi rispetto a quelli di partenza. Sull’ammissibilità degli emendamenti all’articolo 2 (quello sull’elettività del futuro Senato), De Petris ha chiesto "un approfondimento" in Giunta per poter chiarire la scelta "di applicare rigidamente l’articolo 104" sulla doppia conforme.
Oltre a Roberto Calderoli e Loredana De Petris, anche il senatore del Movimento 5 stelle, Giovanni Endrizzi, la senatrice fittiana, Cinzia Bonfrisco (Conservatori e riformisti) e il senatore Gal, Mario Mauro hanno chiesto al presidente Pietro Grasso la convocazione della Giunta per il regolamento per discutere dei criteri di ammissibilità degli emendamenti agli articoli 1 e 2 del ddl Riforme.
MERCOLEDI’ 30 SETTEMBRE
Sono iniziati nell’aula del Senato i lavori dell’assemblea sul disegno di legge di Riforma costituzionale. Oggi le prime votazioni. In tutto gli emendamenti all’articolo 1 e 2 sono circa 1.200. A rappresentare il governo in aula, al momento ci sono la ministra per le Riforme, Maria Elena Boschi, e il sottosegretario Luca Lotti.
CON 171 VOTI MAGGIORANZA SUPERA PRIMO VOTO SEGRETO
La maggioranza a palazzo Madama tiene abbondantemente al primo voto segreto su emendamenti soppressivi dell’articolo 1 del ddl riforme: 171 voti contro 119 e 5 astenuti.
ZANDA: COCIANCICH INSULTATO DA CHI NON VUOLE RIFORME
"Stiamo insultando un galantuomo che ha presentato un emendamento che è uguale a quelli presentati da Romani e Calderoli, ma ve la prendete con Cociancich perché voi non volete questa riforma. Ma noi la porteremo in fondo, anche se voi non la meritate". Lo ha detto il capogruppo del Pd Luigi Zanda in Senato.
ROMANI (FI): EMENDAMENTO COCIANCHICH E’ BURLA PARLAMENTO
"Senatore Cociancich, politico ed educatore italiano, presidente della conferenza dello scoutismo, alzi la mano così la riconosciamo". Il capogruppo FI Paolo Romani attacca nell’Aula del Senato il senatore Pd firmatario dell’emendamento che se approvato, farebbe decadere tutte le altre proposte di modifica all’articolo 1 del ddl riforme. Poi Romani prosegue: "Quanto sta accadendo è intollerabile. Noi non conoscevamo l’emendamento Finocchiaro e non conoscevamo l’emendamento Cociancich. E’ stata fatta una burla al Parlamento, vergognatevi".
FITTIANI: CRITERI AMMISSIBILITÀ GRASSO POLITICI, NON ARBITRO
"Mi assumo la responsabilità’ di quello che sto per dire. Presidente Grasso, lei che è garante della conduzione e della regolarità del procedimento dei lavori d’aula, stia attento a non creare pericolosi precedenti che possano indebolire questo procedimento. Lei è davvero sicuro che i criteri dell’ammissibilità di questo testo Cociancich abbiano visto applicato lo stesso criterio applicato ad altri emendamenti come io denuncio in quest’Aula? Presidente, il suo criterio di ammissibilità o inammissibilità è un criterio squisitamente politico e per nulla legato alle regolarita’ delle procedure". Lo dice la capogruppo dei Conservatori e riformisti (i fittiani) al Senato, Cinzia Bonfrisco, intervenendo in aula.
MAURO: OPPOSIZIONI ABBANDONINO AULA
Il senatore Mario Mauro (Gal) invita le opposizioni ad abbandonare l’Aula dopo la scelta del Pd di presentare l’emendamento Cociancich che di fatto riscrive l’art. 1 della riforma facendo decadere gli altri emendamenti, anche quelli per i quali e’ previsto il voto segreto. "Non stiamo votando la Costituzione della Repubblica italiana, ma per quella del Pd e non voglio prestarmi a questo", osserva.
CALDEROLI: E’ TRUFFA CHE SI RIPETE TUTTE LE VOLTE
"La truffa tutte le volte si ripete. Come nella legge elettorale fu il testo Esposito a cancellare" gli emendamenti "questa volta è toccato al senatore Cocianicich fare il ruolo di Esposito". E’ la denuncia del senatore della Lega Roberto Calderoli nell’Aula di Palazzo Madama sull’emendamento sostitutivo del Pd che cancella di fatto le votazioni segrete all’articolo 1 "Il Governo ha espresso parere favorevole" su questo emendamento e sul testo Finocchiaro", che contiene l’intesa della maggioranza, "perché’ sono sostanzialmente identici". Se ci fosse stato un relatore che "avesse presentato un emendamento" in Aula "avremmo potuto sub emendarlo", ha aggiunto. "Questa a casa mia si chiama truffa ma non ce l’ho con il povero Cocianicich", ha detto ancora.
EMENDAMENTO "CANGURO" SU VOTI SEGRETI
L’emendamento del Pd a firma Roberto Cociancich – identico a quello presentato dai capigruppo di maggioranza sulle funzioni del Senato – sarà tra i primi ad essere votati all’articolo 1 del ddl Riforme, con la ripresa dei lavori in aula al Senato. Secondo quanto viene riferito, la proposta di modifica che riscrive interamente l’articolo secondo l’accordo di maggioranza, spazzerà via la maggior parte dei voti segreti (19 quelli ammessi da Pietro Grasso). Rimane in vita solo la proposta a firma Roberto Calderoli (sui temi etici), anche questa da votare con scrutinio segreto, che sarà posta ai voti prima dell’emendamento Pd.
AULA SOSPESA PER UN’ORA
I lavori nell’aula del Senato sono stati sospesi per un’ora su richiesta di maggioranza e opposizioni. Il capogruppo di Ncd Renato Schifani ha infatti avanzato questa richiesta per permettere ai gruppi di riunirsi e valutare gli emendamenti sui quali il presidente Grasso ha concesso lo scrutinio segreto, che in tutto sono 19. I lavori priprenderanno alle 17,25.
EMENDAMENTO PD CANCELLA VOTI SEGRETI ART.1
"Non ci sarà nessun voto segreto all’art.1 ". La previsione è di Gaetano Quagliariello. Ed è supportata da un ‘escamotage’ targato Pd. C’è infatti un emendamento dem, a firma Roberto Cociancich, che ha l’effetto di far decadere tutti gli emendamenti per i quali è stato ammesso il voto segreto.
GRASSO AMMETTE 19 VOTI SEGRETI
Sono diciannove le richieste di voto segreto accolte dalla presidenza del Senato sull’articolo 1 del ddl sulle riforme. Lo ha annunciato Pietro Grasso, alla ripresa dell’aula. Nel dettaglio Grasso ha dichiarato ammissibili le richieste di voto segreto sugli emendamenti: 1.906 e 1.902 "limitatamente alle parole da ‘paritariamente’ a ’32 secondo comma’"; 1.907, 1.909, 1.911, 1.922, 1.926, 1.927, 1.928, 1.930, 1.837 c, 1.1251 c, 1.5, 1.6, 1.7, 1.8,1.9, 1.806, 1.801.
GRASSO: NO SUPERCANGURO E NO ABOLIZIONE SENATO. Il presidente del Senato Grasso ha ritenuto inammissibili tutti gli emendamenti cosiddetti ‘premissivi’, ovvero quegli emendamenti che, se votati e approvati, fanno automaticamente decadere tutti gli altri emendamenti. Grasso ha ha ritenuto inammissibili anche gli emendamenti che mirano ad abolire totalmente il Senato.
CALDEROLI CHIEDE SUBEMENDARE ART.1 E ART.2 Il senatore della Lega Nord, Roberto Calderoli, ha chiesto al presidente Pietro Grasso "un breve spazio" per presentare dei subemendamenti "agli emandamenti presentati dal governo". Richiesta che Grasso non ha accolto "perché tardiva per quanto riguarda l’articolo 1, per l’articolo 2 dò mezz’ora di tempo".
ALFANO: BENE GRASSO, SENATO NON E’ VIDEOGAME. Intervistato da Rai News 24, il leader di Ncd e ministro dell’interno Alfano ha spiegato che, sulla questione Calderoli, “tutti i senatori hanno diritto a migliorare i testi del Senato e tutti i deputati a migliorare quelli della Camera, ma nessuno ha il diritto di paralizzare il lavoro degli altri e fermare la democrazia”. “Chi usa il Senato come fosse un video game producendo emendamenti virtuali è bene che venga sanzionato come ha fatto Grasso”. Eventuali voti segreti contrari sul ddl riforme secondo Alfano sarebbero “un autolesionismo puro e non credo che ci siano autolesionisti al Senato”.
GUERINI (PD): CI SONO CONDIZIONI PER APPROVARE RIFORMA. “Siamo alla vigilia di un passo importante e abbiamo la possibilità di andare fino in fondo, al termine di un lavoro durato un anno”, ha detto il vice seretario del Pd, Guerini, parlando a ‘Uno Mattina’ su Rai1. “Dobbiamo chiederci perché una riforma che andava bene anche per l’opposizione in prima lettura ora non va più bene", ha aggiunto. “La riforma è stata modificata alla Camera, ma quello che si vota oggi è l’impianto che praticamente è stato votato al Senato. Noi abbiamo detto che nel momento delle riforme – ha sottolineato Guerini – ci rivolgevamo a tutto il Parlamento, quindi se c’è un ampio consenso è un bene per l’Italia. Stiamo facendo qualcosa che va a migliorare il sistema con il superamento del bicameralismo perfetto. Credo che ci siano tutte le condizioni per approvare questa riforma, ma dispiace che chi ha fatto un pezzo di percorso con noi oggi siano contrario".
MARTEDI 29 SETTEMBRE
Da 72 milioni a 380 mila emendamenti. Il presidente del senato Grasso contro il filibustering di Lega e 5 Stelle: il "numero abnorme" di emendamenti è "impossibile da vagliare". Da qui il taglio, in una giornata di fuoco che anticipa il voto sul ddl riforme che dovrebbe iniziare domani. Dall’opposizione risponde il capogruppo Calderoli: “Abnorme il Governo, che si rifiuta di discutere”. Calderoli annuncia anche di essere pronto a "riformulare" gli emendamenti rimasti.
STOP FILIBUSTERING. "Per rispettare i tempi stabiliti dal calendario dei lavori, la Presidenza è oggettivamente impossibilitata a vagliare nel merito l’abnorme numero di emendamenti se non al prezzo di creare un precedente che consenta di bloccare i lavori parlamentari per un tempo incalcolabile", ha spiegato Grasso. "Di conseguenza considero non inammissibili ma irricevibili gli stessi emendamenti, fermi restando quelli già ricevuti dalla Presidenza della Commissione Affari costituzionali e ripresentati in Assemblea, al netto di quelli ritirati".
La presidenza del Senato in ogni caso rende noto che in tutto, all’esame dell’Aula, restano al momento 380 mila emendamenti al netto di quelli ritirati e dalle decisioni prese dal presidente Grasso. Il presidente del Senato ha comunque respinto il “Lodo Russo”, avanzato dal senatore del Pd, per contrastare la valanga di emendamenti, ricordando che queste decisioni spettano a lui: “Le motivazioni delle mie decisioni sono rinvenibili negli art.8 e 97 del Regolamento che attribuiscono al Presidente del Senato il giudizio di ricevibilità, proponibilità e ammissibilità degli emendamenti”.
Per quanto riguarda gli emendamenti ancora in ballo, la dichiarazione di ammissibilità verrà fatta “articolo per articolo”, ha detto Grasso parlando in aula, ricordando che "le verifiche sono ancora in corso” e che si tratta di un lavoro che “va fatto in progress”.
RENZI A BLOOMBERG: RIFORME ANCHE SENZA SILVIO. Nel frattempo, parlando con Bloomberg sulla riforma del Senato, il presidente del consiglio Renzi ha affermato che "se Berlusconi vota" per la riforma "sono contento". Se invece "Berlusconi decide di non votare per la riforma per me non cambia nulla perché vinceremo". Ma intanto il fronte interno del Pd intanto resta ancora aperto per il Governo.
MINORANZA PD. Dopo aver giudicato negativamente gli emendamenti Finocchiaro, il senatore Bersani ha ricordato che altre parti della riforma andranno cambiate prima della approvazione del ddl Boschi. Critico verso l’eventuale apporto al voto del gruppo di Verdini è il presidente della Toscana, Rossi. In giornata si registra un incontro tra Bersani e il vicesegretario del Pd Guerini.
GIACHETTI: BERSANI NIMBY CON VERDINI "Sembra che Pierluigi Bersani abbia in animo una nuova crociata: ‘fuori Verdini dal nostro giardino’", così Roberto Giachetti (Pd), vicepresidente della Camera, commentando le posizioni dell’ex segretario del Pd sul suo blog. "Forse Bersani – prosegue Giachetti – dimentica i tempi in cui nel giardino hanno ‘pascolato’ da Mastella a Di Pietro, da Dini a Cossiga, solo per fare degli esempi e con ruoli, questi sì, imponenti nell’Ulivo o più in generale nel centrosinistra".
M5S RINUNCIA A ILLUSTRARE EMENDAMENTI. Lo fa sapere il gruppo del Movimento 5 Stelle al Senato, spiegando di rinunciare alla esposizione per "dimostrare che non facciamo ostruzionismo". I pentastellati dicono di essere in aula per opporsi alla "dittatura della maggioranza, che oggi ha assestato un altro colpo decisivo alla democrazia". A parlare il senatore Endrizzi, che aggiunge: "ci rivedremo quando si interverra’ sui singoli emendamenti".
UPDATES. L’aula del Senato ha terminato l’illustrazione degli emendemanti al disegno di legge Boschi sulla riforma costituzionale del Senato. Domani, dalle ore 15, i primi voti sugli emendamenti.
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