Diritti Tv, Serie A: stadi e investimenti per ridurre gap con l’Europa

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Diritti Tv, Serie A: stadi e investimenti per ridurre gap con l’Europa

Diritti Tv, Serie A: stadi e investimenti per ridurre gap con l’Europa

28 Luglio 2022

Il business del calcio europeo, si sa, è incentrato sui diritti tv. È proprio su questo campo, infatti, che la Serie A perde terreno rispetto agli altri campionati continentali. Questo elemento contribuisce ad alimentare un circolo vizioso che, inevitabilmente, limita la qualità del calcio italiano e la competitività dei club a livello europeo.

Dando uno sguardo ai numeri, il quadro sembra decisamente chiaro. Com’è prevedibile, il primato spetta alla Premier League. Il campionato inglese, forte di una crescita decennale del valore dei diritti tv di 2,7 miliardi, ha raggiunto complessivamente quota 4,1 miliardi. Distante la Liga spagnola che, pur classificandosi al secondo posto grazie al valore di due miliardi, è cresciuta “solo” di 1,1 miliardi. Sul terzo gradino del podio troviamo la Bundesliga che ha visto crescere i propri dritti tv di quasi un miliardo di euro, per un totale di 1,5 miliardi.

Solo la Ligue 1 francese fa registrare un risultato peggiore della Serie A, che si piazza quarta. Ma fare il raffronto con la Francia sarebbe erroneo, perché il livello da decenni molto inferiore al nostro e i club francesi hanno sempre vinto pochissimo in campo europeo. Nemmeno gli investimenti folli del PSG riescono a determinare un cambio di rotta.

La Serie A, quindi, ha visto incrementare il valore dei diritti televisivi di 398 milioni. In questo modo, ha raggiunto quota 1,1 miliardi: decisamente troppo poco. È arrivato il momento in cui i presidenti dei club e la Lega prendano una posizione netta. O si continua a vivacchiare, aumentando il gap con gli atri campionati top, oppure si devono prendere iniziative e finanziare investimenti di alto profilo. Tertium non datur. Poi, certo, se la politica non rendesse praticamente impossibile la costruzione di stadi di proprietà il prodotto nazionale sicuramente ne gioverebbe, anche a livello diritti tv. Citofonare a Londra per credere.