Divieto di burqa, Bulgaria come Francia e Belgio
01 Ottobre 2016
Il parlamento della Bulgaria ha approvato la legge sul burqa, che vieta l’utilizzo in pubblico di indumenti che coprano o nascondano il viso. La legge è stata introdotta per motivi di sicurezza, come misura di prevenzione contro il terrorismo dopo l’ondata di attentati islamisti che ha insanguinato l’Europa. La legge sarà applicabile in tutte le istituzioni e luoghi che forniscono servizi pubblici, educativi o sociali. L’utilizzo del velo non verrà impedito nelle residenze private e nei luoghi di culto autorizzati.
In base alle disposizioni contenute nella legge, la multa per chi indossi in pubblico indumenti che coprano o nascondano il viso sarà di 200 lev (circa 100 euro) per la prima infrazione, poi 1.500 lev (circa 700 euro) per le contravvenzioni successive. Nel caso la persona multata sia un pubblico ufficiale, l’ammontare sarà di 2 mila lev (circa mille euro).
La legge sul burqa è stata fortemente voluta dal Fronte patriottico (Fp) bulgaro, convinto che indumenti come burqa e niqab possano facilitare atti di terrorismo. E’ stata invece contestata dal Movimento dei Diritti e delle Libertà , la terza forza del parlamento bulgaro, con un elettorato sostanzialmente islamico. Al momento del voto, per protesta, i rappresentati del partito hanno lasciato l’aula.
La Bulgaria, sotto il dominio ottomano dal XIV secolo fino al 1878, e con una forte comunità musulmana al suo interno (il 13 per cento della popolazione), non è comunque il primo Paese europeo che vieta il burqa. La Francia è stato il primo stato della Ue a vietare il velo islamico nei luoghi pubblici, nell’aprile del 2011, con multe fino a 30mila euro, divieto esteso poi al “burkini”, il controverso costume da bagno per le donne islamiche.
Il Belgio ha introdotto il divieto del burqa nel giugno del 2011 (pene fino a una settimana di carcere). La Camera della Svizzera si è espressa a favore del divieto. In Germania, il ministro dell’Interno Thomas de Maziere ad agosto si era detto a favore di un divieto parziale, anche se poi non si è proseguito su questa strada. L’Olanda nel maggio del 2015 ha votato una legge che vieta in modo parziale l’uso dell’indumento islamico nei palazzi del governo e negli uffici pubblici. In Italia, Regione Lombardia ha vietato il burqa negli ospedali e negli uffici dell’amministrazione regionale.
La Bulgaria è uno dei Paesi parte della cosiddetta “rotta balcanica” da dove transitano migranti, rifugiati e clandestini, provenienti dalla Turchia e diretti nel continente europeo. Il governo bulgaro, che ha polemizzato con Ankara accusandola di contravvenire all’accordo sugli immigrati stretto con la Ue (costato miliardi di euro all’Europa), sta costruendo un muro lungo 146 chilometri per difendere le proprie frontiere.
In Bulgaria è forte il timore che una immigrazione incontrollata possa stravolgere l’identità nazionale, un Paese cristiano ed ortodosso, membro della Unione Europea, con 7,2 milioni di abitanti, favorendo la radicalizzazione della componente minoritaria e musulmana della popolazione.