Dl Irpef, Rai non va smantellata ma rilanciata

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Dl Irpef, Rai non va smantellata ma rilanciata

15 Maggio 2014

Raffica di emendamenti nel Decreto Irpef sulle norme previste per la cura dimagrante della Rai: il taglio di 150 milioni di euro di introiti per la concessionaria del servizio pubblico radiotelevisivo potrebbe essere ridotto del 50 per cento grazie al recupero della evasione sul canone Rai, secondo uno degli emendamenti presentati dal Pd. La norma sulla Rai fa discutere la commissione del Senato così come i vertici di viale Mazzini, ma anche i sindacati dei giornalisti. Ricordiamo che proprio la norma è stata alla base del duro scontro tra il premier Renzi è il giornalista Giovanni Floris durante l’ultima puntata di Ballarò. Si registrano emendamenti contro la proposta di abolizione della autonomia finanziaria per le sedi regionali della Rai e sulla eventuale cessione sul mercato di quote delle società partecipate, come pure sul taglio al finanziamento pubblico. "Vi sono due modi di affrontare le ambiguità e le inefficienze della Rai", ha detto il presidente dei senatori di Ncd, Maurizio Sacconi. "L’uno è quello di smantellarla fino al punto da cedere le relative frequenze ai pochi che se lo potrebbero permettere. L’altro è quello, in un mondo opaco, di rilanciare il Servizio Pubblico con i conseguenti criteri deontologici ed un sistema di pesi e contrappesi non fondato sulla spartizione partitica. In questo contesto si giustificherebbe il canone e si contribuirebbe a ricondurre il mercato viziato dell’informazione italiana in una logica correttamente competitiva".