Dominique Strauss-Kahn attento ad andare in Israele
24 Novembre 2011
di redazione
L’ultimo capitolo del dramma d’appendice degli affaires DSK (plurale d’obbligo) è stata scritta ieri. La coppia trasloca. Fugate di fatto le voci di separazione e divorzio. Anne Sinclair e Dominique Strauss-Kahn non ci pensano nemmeno a finirla così. Anzi i due starebbero per lasciare la Francia, alla volta, niente meno, che di Israele.
Questa è la notizia della giornata. A darla il tabloid francese VSD. A quanto riportato i coniugi si sentirebbero “perseguitati” dal clima plumbeo che circonda tutte le vicende a sfondo sessuale di DSK e della coppia fino a pochi mesi fa data per très présidentiable, molto presidenziabile.
Dopo il caso statunitense di Nafissatou Diallo, la cameriera del Sofitel di New York, e il caso Tristane Banon in Francia, e le “filles en valise”, le ragazze in valigia (come le definiva DSK pizzicato al telefono) del Carlton hotel, il profilo pubblico e privato della coppia è stato distrutto e non è irragionevole che i due decidano di lasciare il paese.
D’altronde tanto Anne Sinclair, nata Anne Elise Schwartz (il passaggio a Sinclair fu deciso negli Stati Uniti da suo padre Joseph-Robert), tanto Dominique Strauss –Kahn, massone d’origine franco-ucraina-marocchina, sono ebrei. Non è escluso che trovino un po’ di anonimato nella bellissima fettuccia di libertà e democrazia che è Israele. Ottima scelta.
Solo un ultimo consiglio da dare a DSK prima della partenza per Gerusalemme qualora l’ex direttore generale del FMI non si volesse redimere in terra ebraica da una certa tendenza al libertinaggio erotico e al sexual harassment: in Israele le persone che fanno i ‘maramaldi’ con le fanciulle li processano e, se colpevoli, finiscono in galera; siano essi straccioni o presidenti della Repubblica. Il caso Moshe Katsav insegna.
Da ministro del turismo prima e da presidente della Repubblica poi, Katsav è stato processato per aver ottenuto prestazioni sessuali da sue collaboratrici con il ricatto e la violenza. Processato, lo hanno condannato a sette anni, due con la condizionale. Adesso sta in galera. A DSK negli Stati Uniti è andata bene. Israele però non fa sconti. Insomma, attento a te DSK! Se non sei pentito in cuor tuo, e non hai deciso di smetterla, forse hai scelto il paese sbagliato.