Donna e ispanica, Obama sceglie la Sotomayor alla Corte Suprema

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Donna e ispanica, Obama sceglie la Sotomayor alla Corte Suprema

26 Maggio 2009

Il presidente Obama ha scelto Sonia Sotomayor come nuovo membro della Corte Suprema. Se verrà confermata dal Congresso, l’attuale giudice federale di New York sarà il primo giudice ispanico nella storia americana. Un altro elemento importante è il “gender”: la neo eletta è donna e diventerebbe la seconda toga rosa insieme a Ruth Bader Ginsburg – che fa un po’ da ago della bilancia fra i giudici in quota repubblicana e quelli democratici della Corte.

Appresa la notizia, la Sotomayor si è sentita in dovere di ricordare che i principi stabiliti dai Padri fondatori dell’America “sono oggi più decisivi che mai” per la vita degli Stati Uniti, definendosi “una persona comune”. Un biglietto da visita di tutto rispetto.

Nelle ultime settimane la rosa dei finalisti si era ristretta a 4 nomi: la Sotomayor (che già appariva la favorita), il giudice della corte d’appello federale Diane Wood di Chicago, e due membri dell’amministrazione: la “solicitor general” (l’avvocato che rappresenta gli interessi del governo) Elena Kagan e il ministro per la Sicurezza interna Janet Napolitano. La scelta di un giudice della Corte suprema non va sottovalutata, è tra gli atti più importanti di un presidente: i membri della Corte infatti sono eletti a vita e influenzeranno l’orientamento giuridico del paese anche molti anni dopo che il presidente avrà lasciato la Casa Bianca.

La Sotomayor, che sostituirà il dimissionario David Souter, è una donna dal carattere forte come si scopre rileggendo alcuni episodi della sua biografia. Di origine portoricana, è cresciuta nelle case popolari del Bronx, dove i suoi genitori si erano trasferiti grazie a un piano di sostegno per l’edilizia pubblica. Si è autodefinita una “Newyorkrican". Combatte con il diabete da quando aveva 8 anni ed è stata cresciuta dalla sola madre, dopo la scomparsa del padre avvenuta quando lei aveva 9 anni.

Ha deciso di voler fare il giudice da ragazza, ispirata dalla serie televisiva Perry Mason, costruendosi una carriera solo grazie alle sue capacità e senza troppi agganci nell’establishment. Si è laureata all’Università di Princeton e poi alla scuola di diritto di Yale. Dopo essere stata procuratore e avvocato negli studi privati è diventata Giudice federale per il distretto sud di New York nel 1991. E’ stata nominata dall’ex presidente George H.W. Bush, quindi è arrivata in Corte d’appello grazie al presidente democratico Bill Clinton nel 1997.

Celebra una sua dichiarazione rilasciata più di 10 anni fa in occasione della sua riconferma da parte del senato: “Non credo che dovremmo piegare la Costituzione secondo le circostanze. Dice quello che dice. Dovremmo onorarla”. Una delle sue decisioni che hanno avuto più risonanza come Giudice distrettuale riguarda il campionato di baseball del 1995. Parlando direttamente con i giocatori, e scavalcando i proprietari delle squadre, riuscì a evitare uno sciopero che, di fatto, avrebbe condotto all’annullamento delle “world series”. 

La sua nomina arriva dopo le parole di Obama, desideroso di una giustizia che unisca empatia e intelletto, ed abbia quindi la capacità di comprendere le difficoltà giornaliere degli americani. La “Newyorkrican" si è comunque attirata addosso diverse polemiche: alcuni esperti legali ritengono che i suoi pareri non abbiano mai avuto grande autorità mentre qualche studioso ha già pescato il nome di un altro latino-americano che l’avrebbe preceduta alla Corte suprema: il giudice Benjamin Cardozo, in servizio dal 1932 al 1938.

La Sotomayor ha promesso di voler agire avendo come punto di riferimento lo stato di diritto, insieme con la propria esperienza personale. “Neppure nei miei sogni più folli d’infanzia avrei mai immaginato di essere qui – ha detto – Sono una persona comune che è stata benedetta da opportunità straordinarie”. Vedremo se la favole sono ancora di moda.