Dopati per sgobbare, sono braccianti Sikh
16 Maggio 2014
di redazione
Dopati per annullare la fatica del lavoro. Secondo un dossier presentato dalla onlus In Migrazione, i lavoratori sikh dell’agro romano, alle porte della capitale, sarebbero costretti a doparsi con stupefacenti e antibiotici per togliersi di dosso la fatica ed essere più produttivi. "Assumo una piccola sostanza per non sentire dolore, una o due volte durante le pause dal lavoro. La prendo per non sentire la fatica, altrimenti per me sarebbe impossibile lavorare così tanto in campagna. Capisci? Troppo lavoro, troppo dolore alle mani", ha raccontato uno dei braccianti indiani al sociologo che ha curato la ricerca. Secondo il quotidiano il Manifesto, quella nell’agro pontino e’ una "situazione non dissimile a quelle di Rosarno, della Capitanata e degli altri luoghi dello sfruttamento delle braccia in agricoltura".