Dopo 5 mesi e 43 riunioni per la Vigilanza Rai si avvicina la svolta

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Dopo 5 mesi e 43 riunioni per la Vigilanza Rai si avvicina la svolta

13 Novembre 2008

 

Gli occhi adesso sono puntati sulla riunione di oggi pomeriggio delle 14.30 quando con grande probabilità potrebbe uscire il nome del prossimo presidente della Vigilanza Rai.

Messa in cantiere la 43esima riunione di questa mattina l’attenzione è spostata da qui a qualche ora, quando appunto potrebbe esserci il colpo di scena. Il condizionale però è d’obbligo visto ormai che sono cinque mesi che maggioranza ed opposizione si agitano senza trovare un’intesa e che sono oltre quaranta le sedute andate a vuoto.

In realtà le possibilità che quella di oggi pomeriggio possa essere la convocazione giusta sono alte e non tanto perché tra Pdl e Pd è finalmente sbocciato l’accordo, ma perché con regolamento alla mano dopo due votazioni andate a vuoto il quorum per eleggere il presidente si abbassa a quello semplice e bastano soltanto 21 voti. Ed il centrodestra ne conta 22, quindi da oggi il Pdl se volesse potrebbe eleggersi il “suo” presidente mettendo fine allo stallo che da mesi perdura. Un’ipotesi che comunque rimane tutta da verificare visto che almeno per il momento dal Pd si continua a rispondere “picche”.

La riunione di ieri del Partito Democratico ha infatti  confermato che qualora la maggioranza decidesse di votare un esponente democratico come presidente, questo si dimetterebbe immediatamente. Quindi almeno per il momento il candidato continua a rimanere Leoluca Orlando ma colpi di scena sono all’ordine del giorno soprattutto considerando lo stato di agitazione che si percepisce a largo del Nazareno e l’insofferenza di diversi esponenti democratici. Insofferenza che è trapelata in modo abbastanza forte dal vertice di ieri pomeriggio tra i capigruppo democratici e gli esponenti del Pd in Vigilanza, dove proprio Latorre sarebbe stato quello più critico. Sotto accusa l’immobilismo e l’appiattimento su Di Pietro e sul suo candidato con la chiusura a qualunque ipotesi di accordo. Parole che sono sembrate a molti il tentativo per sparigliare le carte ed aprire finalmente ad un nome nuovo così come chiede da mesi il Pdl. E qualcuno sospetta che questo nome nuovo possa essere proprio Latorre a cui in effetti non dispiacerebbe accomodarsi sulla poltrona di San Macuto. Scranno a cui per la verità guardano con interesse anche Giovanna Melandri e Vincenzo Vita, senza però dimenticare il capogruppo Fabrizio Morri ed i marghieritini Villari e Merlo. Tutti nomi ben visti dal Pdl.

Maggiori certezze si avranno oggi quando il Pd tornerà a riunirsi per valutare il da farsi. Un incontro che precederà la riunione della Vigilanza delle 14.30 e che in effetti servirà per stabilire le prossime mosse visto ormai l’abbassamento del quorum. E l’ipotesi è che Veltroni abbandoni definitivamente Orlando come tra l’altro suggerisce oggi in un’intervista a Il Mattino Marco Follini secondo il quale la scelta di puntare solo su Orlando è “debole ed a rischio di rottura”. Parole che confermano quanto il vento stia cambiando ma al momento non è ancora dato sapere come si regolerà Veltroni. Infatti dall’entourage dell’ex sindaco di Roma giungono segnali contrastanti che se da un lato indicano la volontà di cambiare strategia sulla Vigilanza dall’altro suggeriscono di non creare alcun dissidio con Di Pietro alla vigilia delle elezioni amministrative. Un dilemma che naturalmente per la riunione di oggi il segretario dovrà aver risolto.

Sul fronte Pdl invece prevale l’attesa dopo aver dimostrato buona volontà garantendo per ben due volte il numero legale e consentendo così l’abbassamento del quorum. Una strategia che è in linea con quanto indicato da Berlusconi ieri e che apre almeno due prospettive: quella dell’intesa con il Pd su un nome che non sia Orlando e quella del “blitz” decidendo di far convogliare i propri voti su un esponente dell’opposizione.

Per il momento, nonostante si attendano le mosse del Pd per capire davvero quale sarà la strada intrapresa, quello che sembra essere certo è che l’intera vicenda ormai si sia sbloccata e che manchi davvero poco per l’elezione del vertice di San Macuto. In pratica se non sarà oggi potrà essere all’inizio della prossima settimana. Ma dopo cinque mesi di tira e molla attendere qualche giorno non sembra essere eccessivo.