Dopo Eurogruppo ed Ecofin arriva la strigliata della Bce
12 Luglio 2007
di redazione
La Bce ”esprime preoccupazione riguardo alle pressioni esercitate in diversi paesi per allentare gli obiettivi di risanamento delle finanze pubbliche stabiliti in precedenza”. Dopo i timori dell’Eurogruppo e dell’Ecofin nei confronti dei governi, Italia in testa, arriva anche il monito dell’istituto guidato da Jean Claude Trichet (nella foto).
L’Italia non raggiungerà infatti l’obiettivo del pareggio entro il 2010. Nel consueto Bollettino mensile, la Bce ribadisce come ”nell’attuale contesto economico complessivamente propizio, è indispensabile che tutti i governi rispettino le disposizioni del Patto di Stabilità e Crescita sul riequilibrio dei conti pubblici in periodi economici favorevoli, e tengano fede agli impegni assunti alla riunione dell’Eurogruppo dello scorso 20 aprile a Berlino”.
”Questi impegni – continua la Bce – devono riflettersi nei programmi di bilancio per il 2008 in modo da evitare che i governi manchino, nuovamente, di correggere i saldi dei conti pubblici in un fase economica favorevole”.
Nel medio-periodo, secondo l’istituto di Francoforte, ”le prospettive per la stabilità dei prezzi rimangono soggette al rialzo”. Lo a Bce ha precisato che ”in prospettiva, resta necessario intervenire con tempestività e fermezza per assicurare la stabilità dei prezzi a medio termine”. La Bce ”continuerà a seguire con attenzione tutti gli sviluppi per evitare che si concretizzino rischi per la stabilità dei prezzi a medio termine e per far sì che le aspettative di inflazione di medio-lungo periodo nell’area euro restino saldamente ancorate su livelli coerenti con la stabilita’ dei prezzi”.
”Per quanto attiene le riforme strutturali”, la Bce ”sostiene appieno tutti gli interventi volti a migliorare il funzionamento dei mercati finanziari, del lavoro e dei beni e servizi”. Secondo la Bce, ”nel contesto degli orientamenti integrati per la crescita e l’occupazione, gli Stati membri dell’Ue hanno rilevato che un mercato interno ben funzionante resta al centro del programma di Lisbona e che le sue quattro liberta’ rafforzeranno la competitivita’ dell’Unione Europea. Il completamento del mercato interno rappresenta dunque una priorità per gli Stati membri, in particolare per quanto riguarda l’ulteriore aggregazione dei mercati finanziari, la realizzazione di un’effettiva concorrenza nel mercato dell’energia – aggiunge la Bce – e l’applicazione della direttiva sui servizi”.