Dopo gli antibiotici il Cav. ‘consiglia’ a Monti le vitamine: riforme e crescita

LOCCIDENTALE_800x1600
LOCCIDENTALE_800x1600
Dona oggi

Fai una donazione!

Gli articoli dell’Occidentale sono liberi perché vogliamo che li leggano tante persone. Ma scriverli, verificarli e pubblicarli ha un costo. Se hai a cuore un’informazione approfondita e accurata puoi darci una mano facendo una libera donazione da sostenitore online. Più saranno le donazioni verso l’Occidentale, più reportage e commenti potremo pubblicare.

Dopo gli antibiotici il Cav. ‘consiglia’ a Monti le vitamine: riforme e crescita

27 Dicembre 2011

Messaggi a Monti, messaggi al popolo pidiellino. Da giorni il Cav. sta sulla scena politica e dice di volerci restare a lungo. Pressing al governo che domani varerà la ‘fase due’ con la ricetta per la crescita (almeno stando agli annunci) affinchè si concentri sulle liberalizzazioni dopo la cura ‘antibiotica’ di tasse e rigore. Un punto sul quale il Pdl non ha intenzione di cedere nella mediazione col premier e indipendentemente dalla ‘cabina di regia’ (governo-partiti) che verrà, se verrà.

Berlusconi batte il tasto sulle riforme e in cima alla lista mette quella dell’architettura costituzionale “per rendere governabile questo Paese”. E’ l’obiettivo che assegna al Pdl e alle forze di maggioranza che sostengono l’esecutivo dei professori perché è compito della politica portare a termine ciò che un governo politico, pur tra mille difficoltà e veti (di coalizione e non), aveva iniziato a fare. E’ come se nelle esternazioni di questi giorni, il Cav. rivendicasse più spazio alla politica, maggiore attivismo per un parlamento che adesso ha numeri forti e voti trasversali per fare le riforme entro la fine della legislatura. Più spazio alla politica, dunque, nel quale si può leggere anche il tentativo di smarcarsi (appunto politicamente) da un governo tecnico e di ‘missione” che come l’ex premier ha ribadito spesso in queste ultime settimane, “tale deve restare”.

Ma è anche un modo per riconquistare terreno tra l’elettorato, per distinguersi da Pd e Terzo Polo, per rilanciare l’azione politica del Pdl calibrandola sulla modernizzazione di un paese ingessato da decenni. E’ un percorso parallelo a quello del governo che Berlusconi traccia, nella convinzione che il tempo della ‘missione’ di Monti è legato ai risultati e niente e nessuno può prevedere cosa accadrà da qui ai prossimi mesi. Che è pure un modo per tenere aperta la via delle elezioni anticipate, se alla fine dovesse risultare l’unica perseguibile. Per farlo, il Cav. ha bisogno di serrare i ranghi del partito e di rimotivare un elettorato disorientato e deluso – non solo dalle tasse del Prod. di Varese –  ma pure dagli errori, dalle indecisioni, dai troppi compromessi raggiunti per ‘amor di coalizione’.

L’idea che il Pdl non farà il notaio del governo tecnico è la cifra del nuovo dinamismo del Cav. che, in collegamento telefonico con la Comunità Incontro di don Gelmini, boccia le tasse che per ‘senso di responsabilità, di fronte all’emergenza di una crisi globale che viene da lontano” ha votato in Parlamento, marcando la differenza col suo esecutivo: “Fino all’estate scorsa noi abbiamo sempre tenuto i conti in ordine tagliando le spese invece di alzare le imposte. Ora invece con queste nuove tasse il rischio è di comprimere i consumi e indurre in recessione l’economia. La soluzione non dipende da noi nè dal governo nazionale, ma dall’Europa”. E da una Bce che può e deve governare l’euro.

L’effetto-tasse, del resto, c’è già: consumi giù per Natale, secondo l’allarme dell’Osservatorio di Federconsumatori, mentre il Codacons parla del “peggior Natale degli ultimi dieci anni”. Previsioni negative anche in vista dei saldi. Insomma una manovra che, scandisce Berlusconi, rischia di “portare in recessione l’economia”. Per questo, adesso servono misure per la crescita. Questione sulla quale il Pdl è pronto a dare battaglia.

Niente sconti, dunque, tantomeno passi indietro (politici). Anzi, a sentirlo parlare, il Cav. è intenzionato a riconquistare la scena perché – avverte – “sono sempre impegnato per la nostra forza di libertà, resto sempre in pista anche per il futuro”. Mano ai sondaggi, assicura la risalita del Pdl, ed è a questo che lavorerà nei prossimi mesi, dando così l’impressione (forse qualcosa in più) di essere già in campagna elettorale. Della serie: meglio attrezzarsi, sia che serva prima, sia che se ne riparli nel 2013.