Dopo il comizio di Berlusconi a Bari la rimonta di Palese è possibile
26 Marzo 2010
Due giorni fa il Premier Silvio Berlusconi è sceso in Puglia per sostenere la candidatura di Rocco Palese a Presidente della Regione. La Puglia in questi giorni continua a tremare per le inchieste sulla sanità che stanno interessando il centrosinistra pugliese e che hanno portato all’arresto di Sandro Frisullo (braccio destro di Nichi Vendola ed ex Vice Presidente della Regione Puglia) e alle indagini sull’ex segretario regionale pugliese del Ds Michele Mazzarano (accusato di aver intascato una mazzetta di almeno 10mila euro dall’imprenditore Giampaolo Tarantini).
I sondaggi parlano di un testa a testa fra Palese e Vendola e per questo motivo Berlusconi ha deciso di impegnarsi in prima linea per una larga affermazione del PDL in Puglia. Alla manifestazione, secondo i dati della Questura di Bari, hanno partecipato circa 12mila persone che hanno risposto in maniera convinta ai quesiti posti dal Premier circa la volontà o meno di consegnare nuovamente la Regione ad un Presidente comunista.
Inizialmente la vittoria di Palese era vista dagli analisti come un’impresa impossibile, ma con il passare dei giorni è accaduta quello che pochi si aspettavano: la rimonta del candidato Palese. E Berlusconi, appena giunto nel capoluogo pugliese, non perde tempo per sottolinearlo: “Qui c’è una bella aria” e gli fa subito eco il Vice coordinatore regionale del PDL, Antonio Distaso: “In Puglia spira aria di rimonta se non addirittura di vittoria”.
Berlusconi chiede ai cittadini pugliesi di fare una scelta di campo: votare il governo del fare oppure una sinistra capace solo di offendere e insultare. Nel suo intervento il Premier tocca alcuni dei temi che verranno analizzati subito dopo le scadenze elettorali come, ad esempio, l’abrogazione della legge sulla par condicio (ritenuta dallo stesso Berlusconi una legge illiberale) ed il dimezzamento del numero dei parlamentari.
Un comizio ricco di sorrisi e battute, in pieno stile Berlusconi, interrotto più volte dagli applausi dei sostenitori ai quali si rivolge il Premier quando dice: “Telefonate a tutte le vostre ex fidanzate per convincerle a votare per la libertà”.
Negli ultimi giorni prima del voto il centrodestra pugliese tenta di attirare il voto degli indecisi. In Puglia, più che in altre Regioni, la fetta di indecisi è davvero molto ampia; molti elettori sono disorientati anche dalla politica dei due forni attuata dall’UDC di Pierferdinando Casini che ha candidato Presidente della Regione l’ex Ministro del Governo Berlusconi, Adriana Poli Bortone.
Berlusconi lo ha detto a chiare lettere: “La Poli Bortone non può vincere le elezioni in Puglia; chi vota per l’UDC e la Poli Bortone non solo butta via il suo voto, ma lo regala alla sinistra”.
Altro tema su cui si sta discutendo molto è l’astensionismo: il Ministro dei Rapporti con le Regioni e pugliese doc, Raffaele Fitto, lo ha definito come l’altra faccia dell’autolesionismo. Gli elettori di sinistra non hanno mai messo in discussione il diritto di voto e lo esercitano in tutte le competizioni elettorali.
Per Vendola è scontato fare affidamento su questa “militarizzazione” dei propri elettori, per Palese no. Ed è per questo che l’invito di tutta la classe politica pugliese è ad andare a votare il 28 e 29 marzo, per esercitare un proprio diritto che ha i tratti del dovere. Pur dichiarandosi sempre garantisti, gli esponenti politici di centrodestra stanno cercando di far comprendere ai propri cittadini che i cinque anni di governo Vendola hanno fatto registrare un vero e proprio fallimento.
Il vento di cambiamento tanto gridato da Vendola nella scorsa campagna elettorale non c’è stato! E lo dimostrano le inchieste della magistratura sulla sanitopoli pugliese, il rimpasto che Vendola è stato costretto a fare e che ha portato alle dimissioni forzate di 5 assessori della sua Giunta Regionale, uno dei quali è attualmente in carcere con accuse molto gravi.
Vendola ha dimostrato di non essere stato in grado di esercitare il potere di controllo sugli amministratori regionali da lui stesso nominati. E ha commesso un grande errore quando, per discolparsi, ha portato avanti la tesi del “potevo non sapere”.
Ma l’astuzia e l’arte oratoria del Presidente regionale uscente gli hanno permesso di passare per un uomo nuovo in questa ultima competizione elettorale, quando invece i cinque anni di suo governo non hanno prodotto nessun cambiamento significativo.
A pochissime ore dalle elezioni il risultato elettorale in Puglia non risulta essere più così scontato. La venuta del Presidente Berlusconi a Bari ha permesso agli elettori di centrodestra di acquistare nuova forza e, probabilmente, ha spostato l’ago della bilancia degli elettori indecisi verso il centrodestra.