Dopo il risanamento idrogeologico l’Abruzzo si impegna sulle rinnovabili
25 Gennaio 2011
Prima il risanamento idrogeologico poi l’impegno per la produzione di energie rinnovabili. Guarda al futuro e alle nuove sfide la regione Abruzzo, che nel giro di pochi giorni ha messo a segno progetti importanti per proiettarsi verso le più evolute realtà europee.
Lo sostiene con orgoglio il presidente della Regione, Gianni Chiodi: "Potevamo anche noi scegliere di investire nei marciapiedi o nei giardini pubblici, lavori immediatamente visibili, ma abbiamo detto no alla politica del consenso immediato, per soddisfare la quale la Regione Abruzzo è arrivata ad indebitarsi del 150 per cento ogni anno. Io sarò il primo presidente di Regione a non aumentare il debito pubblico e a non lasciarlo sulle spalle dei nostri figli".
E dunque, dopo la sottoscrizione di un accordo di programma quadro tra il ministero dell’Ambiente e la Regione – va sottolineato che l’Abruzzo è stata la prima a giungere alla sottoscrizione – con il quale vengono messi a disposizione 40 milioni di euro per far fronte al rischio idrogeologico del territorio abruzzese, ieri l’annuncio circa l’erogazione di 35 milioni 239mila euro (i fondi sono quelli Por Fesr Asse II Energia) in favore di Comuni e Province per l’attuazione del "patto dei sindaci", cioè per la realizzazione di azioni finalizzate alla produzione di energia da fonti rinnovabili e al risparmio energetico. Due passaggi importanti, non a caso riferiti all’ambiente, che dimostrano come, a dispetto delle critiche strumentali e delle mistificazioni non è affatto vero che esiste una "parte politica attenta a queste tematiche e una parte attenta sola alla cementificazione. In realtà – fa notare il governatore – c’è chi queste cose le dice soltanto e chi invece le fa". E restando sempre in tema, il presidente della Regione ha anche sottolineato i dati relativi alla raccolta differenziata dei rifiuti, per cui "i risultati migliori sono stati registrati nei comuni amministrati dal centrodestra", come Teramo, dove la differenziata è stata portata “dall’8 al 40 per cento fino a giungere, con l’at’tuale amministrazione a toccare il 70 per cento”. E risultati simili sono stati raggiunti ad Ortona. L’auspicio, quindi, è che “la gente stia attenta ai fatti e non alle parole” che spesso nascondono “propaganda” mentre “noi siamo per il pragmatismo”.
Nello specifico, grazie ai 35 milioni di euro, relativi al settore energetico, saranno avviati progetti ed attività che vanno dalla promozione della produzione di energie da fonti rinnovabili (4 milioni di euro), alla promozione di sistemi di risparmio energetico (28 milioni di euro), dall’animazione per la promozione delle fonti rinnovabili e del risparmio energetico (oltre 3 milioni di euro). Si strizza l’occhio al fotovoltaico, ma anche a manovre più semplici quanto fondamentali per l’ambiente come la sostituzione di caldaie o installazioni di termoregolatori sui caloriferi: insomma tutto quanto possa essere utile “a rendere compatibili gli edifici pubblici, segnatamente le scuole, con il risparmio energetico”. Chiodi ha poi sottolineato “lo spirito collaborativo e concreto degli enti locali e soprattutto dei comuni che, proprio attraverso le Province, potranno accedere alle risorse per migliorare i rendimenti energetici di produzione, distribuzione, regolazione ed emissione”.
Un cammino lento quello che ha portato la Giunta regionale ad emanare l’atto di ripartizione dei fondi, frutto di uno studio scrupoloso e non certo improvvisato: dall’adesione a Bruxelles al Patto dei sindaci – “una delle prime regioni d’Europa a farsi carico della problematica”, ha evidenziato il presidente -, alla sottoscrizione del protocollo tra Regione e Province per la regolamentazione delle azioni di supporto, alla costituzione della Cabina di regia, governance del protocollo d’intesa. Infine, la Regione ha proposto l’adesione al programma comunitario Elena, allo scopo di mobilitare i fondi per gli investimenti in materia di sostenibilità energetica.
Immediati gli apprezzamenti, a cominciare dal presidente regionale di Cna Installazione ed Impianti, Franco Muffo, che ha definito “apprezzabile la scelta del presidente Chiodi di investire su risparmio energetico e fonti rinnovabili”, auspicando ora che “ i tempi di decisione tengano il passo con i propositi". Per Muffo occorre infatti che il provvedimento si traduca in una effettiva boccata d’ossigeno per il sistema produttivo, ed in particolare per le piccole imprese abruzzesi.