Dopo il voto di Isernia, prime difficoltà per De Vivo e aria di resa dei conti nel centrodestra
23 Maggio 2012
Mentre nel centrosinistra si continua a far festa per l’affermazione di Ugo De Vivo, nel centrodestra isernino si analizzano le cause di una sconfitta a dir poco surreale. Come si fa a perdere dopo aver conquistato, già al primo turno, la maggioranza dei seggi in consiglio a Palazzo San Francesco? In molti se lo chiedono. E c’è già chi qualche risposta ha provato a darla.
È il caso del coordinatore regionale del Popolo della Libertà, Ulisse Di Giacomo: “Le elezioni al Comune di Isernia hanno risentito della tendenza nazionale, caratterizzata da due fattori: il forte tasso di astensionismo e il voto di protesta, dovuto dal disagio sociale provocato da questo governo tecnico. Due elementi che ci hanno senz’altro penalizzato”. Ma il senatore va anche oltre, spronando la coalizione a fare tesoro di queste esperienza. Altrimenti quella al Comune di Isernia potrebbe diventare la prima di una lunga serie di sconfitte, dopo un decennio abbondante di successi. “Da dirigenti politici – ha aggiunto Di Giacomo – è il caso di fare un’attenta analisi del voto. Bisogna capire bene cosa è successo, capire perché questo Comune, che ha espresso una maggioranza di centrodestra, ha poi votato per un sindaco di centrosinistra. Bisogna capire quali sono stati gli errori, se errori ci sono stati, da parte nostra. Una premessa necessaria per poter ripartire speditamente e affrontare le nuove competizioni elettorali che ci aspettano e per poter tornare a vincere in questo Comune e in questa Regione”.
Intanto, a Isernia c’è da affrontare il caso della famosa ‘anatra zoppa’. Come si comporterà il Pdl? Chi si aspettava veti “senza se e senza ma”, resterà deluso: “Gli elettori – ha detto Di Giacomo – ci hanno assegnato il ruolo di oppositori. E noi faremo un’opposizione attenta, che privilegerà gli interessi di Isernia. Diremo sì alle iniziative adottate per il bene della città e in linea con i nostri progetti di sviluppo. Se invece De Vivo pensa di amministrare facendo leva esclusivamente sui suoi programmi, sappia che per lui sarà molto difficile andare avanti”.
In effetti, il difficile viene proprio adesso. Dopo la proclamazione ufficiale di questa mattina in Comune (quella dei consiglieri è prevista per il pomeriggio), il neo sindaco dovrà affrontare due problemi, strettamente legati tra loro: nominare il nuovo esecutivo e tentare di allargare il più possibile la maggioranza. Sulla giunta si fanno molte ipotesi. C’è chi parla di esterni, chi invece di un esecutivo affidato a uomini eletti nellle liste del centrosinistra. Ma non è affatto escluso che alla fine si ripieghi anche su elementi della minoranza. In effetti, solo una “grosse koalition” può garantire lunga vita al mandato di Ugo De Vivo. A suo favore, tra l’altro, potrebbe giocare la resa dei conti all’interno del centrodestra. Sulle vicende di Palazzo San Francesco si rifletteranno inevitabilmente quelle tensioni scaturite dagli ultimi congressi del Pdl. E che hanno, di fatto, portato alla crisi in seno all’Amministrazione provinciale e al Comune di Venafro, dove la maggioranza è ormai a pezzi.
In tutto questo ci si aspettano nuovi equilibri e qualche ricollocamento anche alla luce della recente sentenza del Tar Molise, che ha annullato le elezioni regionali. Un verdetto, questo, che sembra rafforzare un centrosinistra che, grazie anche alla vittoria di De Vivo, ha rialzato la testa. Del resto l’aria che tira, inutile nascondersi dietro un dito, è questa: le azioni della sinistra sono in rialzo, mentre la leadership di Iorio per la prima volta dopo anni e anni viene messa in discussione. Ragion per cui è più che lecito supporre che nei prossimi giorni più di qualcuno si affretterà ad andare in soccorso dei vincitori.
Qualcuno le prove generali per salire sul carro dei vincenti probabilmente le ha già fatte. Ci sarebbe chi, in buona sostanza, dopo aver fiutato quel vento di cambiamento che si respirava negli ultimi giorni in città, avrebbe tradito. Non ci vuole la sfera di cristallo per capirlo. Lo dicono i consensi raccolti dai due sfidanti. Rispetto al primo turno, Ugo De Vivo ha nettamente incrementato il numero di voti: ne ha incassati circa 2.500 in più. È vero che quasi tutti gli altri candidati sindaci – più o meno velatamente – hanno lasciato intendere che avrebbero sostenuto il candidato del centrosinistra. È anche vero che a Isernia c’è stato il voto contro Michele Iorio. Ma è altrettanto vero che Rosa Iorio ne ha persi, di voti, ben 1.500. Più di qualcuno ha qualche fondato motivo di pensare che i “franchi tiratori” li abbiano volutamente dirottati verso l’avversario. Per diversi motivi: c’è chi lo ha fatto per vendicarsi di presunti “sgarri” al primo turno, chi per indebolire Iorio. E chi perché pensa che un De Vivo senza maggioranza potrà resistere al massimo un anno. Dopodiché si tornerà di nuovo al voto. E questa è un’ipotesi che fa gola a chi ambisce a una candidatura come primo cittadino. A maggior ragione perché Rosa Iorio inevitabilmente uscirà di scena, lasciando campo libero ai suoi avversari interni.
Certo è che a Isernia già si parla di diversi consiglieri pronti a “emigrare” verso il centrosinistra. Per i partiti centristi – come ad esempio Udc, Grande Sud e Udeur – la traversata non dovrebbe essere così difficile. Le distanze non sono di certo incolmabili. Soprattutto perché sull’altra sponda c’è De Vivo pronto ad accoglierli a braccia aperte. Ma quei consiglieri hanno un prezzo. E quel prezzo si paga con un posto in giunta. Un bel problema, se si pensa che in campagna elettorale il neo primo cittadino aveva ipotizzato un esecutivo a quattro. Ben presto, forse, dovrà rivedere le sue idee. Intanto perché bisogna accontentare i partiti della sua coalizione, con Italia dei Valori e Partito democratico che chiederanno un paio di assessorati a testa.
Per quanto riguarda il partito di Di Pietro, si punta su Maria Teresa D’Achille (in ossequio alle quote rosa, ma soprattutto perché è quella che ha preso più voti di tutti) ed Edmondo Angelaccio, mentre nel partito di Bersani si pensa a Luciano Sposato e Carlo Veneziale. Inoltre anche Sinistra ecologia e libertà chiede un posto al sole. E dovrebbe andare al neo eletto consigliere Giuseppe Iglieri. Ci sarebbe da accontentare anche la lista civica ‘Isernia che vorrei’. Mentre un altro posto sarà probabilmente assegnato a uno dei consiglieri che al primo turno hanno sostenuto il candidato sindaco Raffaele Mauro. Anche se ufficialmente al ballottagio non si sono schierati, non hanno nascosto la loro simpatia per il presidente dell’ordine forense isernino. Quel posto da assessore dovrebbe essere assegnato ad Angelo Cutone. Un altro paio, invece, dovrebbero finire a quei consiglieri di centrodestra “folgorati” dalla visione di una comoda poltrona. Far quadrare i conti non sarà dunque facile. Per De Vivo si annuncia un cammino tutto in salita.