Dopo la Repubblica Ceca, anche la Danimarca è pronta a sganciarsi dall’euro
13 Aprile 2017
di Redazione
Dopo la Svizzera e la Repubblica Ceca, la Danimarca sarebbe proprio il prossimo candidato a sganciarsi dal “peg“, in pratica una fascia di oscillazione oltre il quale la propria valuta non può muoversi. Per capire meglio. Tra la corona danese e l’euro, c’è una banda di oscillazione del 2,25% oltre la quale la Banca centrale danese si impegna a difendere il cambio con l’euro. Il peg tra corona danese ed euro ha ricevuto la benedizione del Fondo monetario internazionale che nel 2015 ha elogiato il Paese per una scelta che ne rafforza solidità e credibilità internazionale.
Allora dov’è il perché del clamoroso dietrofront? “La valutazione di abbandonare il peg con l’euro è sul tavolo della banca centrale da tempo – spiega Giampaolo Bazzani, ad di Saxo Bank Italia al Sole 24 Ore -. La Danimarca non ha piena fiducia nella solidità dell’area euro, sia monetariamente che politicamente. È un Paese a Tripla A, tra i più solidi e benestanti d’Europa. La Banca centrale vuole avere una via d’uscita pronta in caso di deflagrazione dell’euro. E in questo momento con le elezioni francesi e tedesche alle porte, oltre a tensioni future legate alla Turchia e all’immigrazione il rischio di una disintegrazione dell’euro non è pari a zero. E la Banca centrale vuole essere preparata”.
“Se l’inflazione dovesse continuare a normalizzarsi la Banca danese sarebbe certo più serena nel prendere una decisione di sganciare il peg con l’euro. Ma va detto che al momento è un’ipotesi, per quanto non da escludere, che ci pare non imminente”, spiega ancora Bazzani. Va aggiunto, inoltre, che negli ultimi mesi, l’inflazione danese è risalita all’1% dopo essere stata nulla la scorsa estate