Dopo la responsabilità un programma per il centrodestra
10 Luglio 2014
C’è un ampio ventaglio di personalità e forze politiche che possono rivendicare il lungo percorso di salvataggio dell’Italia. Ripercorriamo quelle tappe: dalla commissione dei saggi di Napolitano al governo Renzi, passando per il tecnico Monti e le larghe intese di Letta. Il risultato raggiunto ieri in commissione affari costituzionali e l’ormai prossimo voto dell’aula sulle riforme sono l’ultimo miglio di un impegno che per l’area moderata ha significato tanto in termini umani e politici; se come sembra porterà i risultati sperati dovrà essere comunicato con forza agli elettori. Ma è venuto il momento di cominciare ad andare oltre la parola d’ordine "responsabilità" se vogliamo raccoglierne i frutti. Popolari, liberali e conservatori, che hanno rifiutato il populismo e vogliono essere alternativi a Renzi, devono risvegliare il voto dormiente, far vibrare le corde giuste, non limitarsi appunto alla logica della responsabilità ma entrare nel regno delle emozioni (lasciandosi dietro la porta aperta per ogni evenienza…). Sfida, frontiera e identità, saranno parole giuste per la nuova fase. Ripartiamo dal centrodestra delle idee e delle proposte, ben radicato sui territori, attraverso forme di selezione e formazione della nuova classe dirigente che funzionino come vasi comunicanti con la società italiana. Com’era? La base per l’altezza.