Dopo tutto Margaret Thatcher aveva ragione sulla fragilità dell’euro
21 Gennaio 2012
“Le mie politiche non si basano su qualche teoria economica, ma poggiano su cose sulle quali io e milioni di altre persone come me siamo stati cresciuti: un’onesta giornata di lavoro per un’onesta paga giornaliera; non vivere al di là dei tuoi mezzi; fatti un gruzzolo per i giorni di pioggia; paga i tuoi debiti per tempo; sostieni la polizia”. – Margaret Thatcher, 1981
“Benefici senza fatica” (ndt. Gain without pain), fu il tema ricorrente di politici come Bill Clinton e Tony Blair. Quando per la prima volta Blair arrivò al potere in Gran Bretagna nel 1997, il suo slogan principe era “Le cose possono solo andare meglio”. L’ottimismo fu a sua volta parte integrante del messaggio politico di Margaret Thatcher, ma con un taglio più rigorista.
Il primo ministro conservatore era convinta che i benefici fossero la ricompensa di fatica. Niente può essere fatto senza sforzo personale. Le dure verità devono essere spiegate, i draghi uccisi. La sua era la politica del “o questo, o quello”. Come ha fatto notare Peter Mandelson, il capo degli strateghi di Blair – amava ripeterlo – la loro era invece quella del “entrambi/e”.
Sin dal 2007, quando la crisi del credito iniziò a stagliarsi minacciosa all’orizzonte, stava diventando chiaro che il “entrambi/e” stava per andare a carte quarantotto come politica in tutto l’Occidente. I valori, lo stile, la leadership della Lady di ferro, d’un tratto tornarono a brillare, ancora una volta. Le persone volevano che i propri leader facessero i conti con i problemi piuttosto che trascurarli e metterli da parte. Insomma iniziarono a volere un po’ di ferro.
Sin dal 2010, mentre il problema del debito gradualmente si spostava dagli individui alle banche d’interi paesi, una delle battaglie solitarie di Margaret Thatcher – il suo tentativo sul finire degli anni ’80 di fermare l’integrazione del suo paese nella Comunità Europea (la quale poi si è appiccicata il grandioso titolo di Unione Europea), tardivamente ritrovò il rispetto.
L’euro fu costruito contro la sua volontà e introdotto dopo che ebbe lasciato la scena. Diciassette dei 27 membri dell’UE sono parte della zona euro. Oggi alcuni di essi – principalmente la Grecia – sono con il sedere a terra, e molti paesi nell’euro sono sotto minaccia di un abbassamento dei propri rating bancari.
La scorsa settimana (il saggio è stato pubblicato dal WSJ lo scorso 17 Dicembre 2011 e quindi il riferimento è al noto Consiglio europeo dell’8-9 Dicembre 2011, quello del ‘gran diniego’ britannico, ndt.), i leader dell’UE si sono di nuovo incontrati (a contar bene, si sono incontrati ormai per ben 17 volte) nel tentativo di salvare l’intero sistema.
Pare proprio, volendo giudicare in base alla reazione dei mercati, che abbiano fallito ancora una volta. Se ci si ferma ad ascoltare, si può quasi udire i toni ben modulati della Lady di ferro che dalla quinte dice “ve lo avevo detto”. Cosa disse la Thatchere? In sostanza, le opinioni di Margaret Thatcher quanto alla relazione tra denaro e politica sono semplici – i suoi critici direbbero riduttive.
Nel 1949, da nubile di soli 23 anni, Margaret Roberts fu scelta come candidata al parlamento dei Conservatori per la prima volta. In un’occasione di quella campagna elettorale la Lady di Ferro ebbe a dire: “Durante gli anni della guerra c’era uno slogan “Tutto dipende da me”. La gente sembra averlo dimenticato e ora pensa che tutto dipenda invece da altre persone”. “Non lasciatevi intimorire dai paroloni degli economisti e dei ministri del governo – continuò – ma pensate alla politica al vostro livello di vita domestica.”
Non si fece mai intimorire e non si è mai allontanata veramente da queste dottrine. Ebbero grande eco negli anni ’70 del secolo scorso, quando l’inflazione e l’eccessiva spesa a debito del governo era divenuta la norma. Effettivamente , vinsero le elezioni politiche del 1979. Sostenne che in una casa – e in particolare la donna che manda avanti il focolare con il proprio budget settimanale – sa che non si può spendere più di quel che guadagni e che si deve “mettere via per i giorni di pioggia”.
La stessa mitica massaia, asseriva la sig.ra Thatcher, sa anche che se non fai fronte a queste necessità, non si può essere certi che qualcun altro lo faccia per te. Vivere al di là dei propri mezzi porta alla dipendenza invece che all’indipendenza, e la dipendenza conduce al degrado.
Fine della seconda puntata. Continua…