Dragaggio, sarà la Provincia di Pescara a gestire l’emergenza
09 Giugno 2011
di V. F.
E’ trascorsa giusto una settimana. Era più o meno l’ora di pranzo, quando su Pescara si è abbattuto un temporale furioso. Nulla in confronto alla furia vera, quella della marineria, che incurante della pioggia battente, è scesa in piazza per manifestare tutta la propria disperazione per una situazione, quella dell’insabbiamento dei fondali del porto, che proprio non sembra trovare via d’uscita.
E così, complice la pioggia, la protesta della marineria con il blocco si alcune strade, ha avuto l’effetto di paralizzare per almeno due ore un’intera città. In quel momento, bloccati nelle auto, forse in molti hanno finalmente prestato la giusta attenzione al dramma che stanno vivendo gli operatori commerciali.
Una settimana, appunto, è passata. Incontri, vertici, pugni sbattuti sui tavoli. E ieri l’incontro a Roma. Il risultato è sulle prime pagine di tutti i giornali: la questione passa nelle mani delle istituzioni locali. E in particolare in quelle del presidente della Provincia Guerino Testa, che torna dalla capitale fresco di nomina: sarà lui il commissario straordinario per la gestione dello scalo pescarese.
Confermata anche la linea di intervento tracciata negli ultimi giorni durante le diverse riunioni che si sono susseguite in Prefettura. L’appalto per l’escavazione di fango, ghiaia e detriti dai fondali insabbiati del porto sarà gestito non più dalla ditta Nicolaj costruzioni, ma dalla Provincia. Questo significa la revoca del contratto da 1 milione e 900 mila euro per dragare 10 mila metri cubi di materiale e si accompagna alla disponibilità di circa 2 milioni di euro stanziati dalla Regione Abruzzo per la seconda parte dell’operazione e al fondo da 1 milione di euro come residuo dell’appalto iniziale.
“Sono onorato e consapevole della grande responsabilità che sto assumendo – ha dichiarato Testa -. L’obiettivo principale è uscire subito dall’emergenza ma, allo stesso tempo, programmare gli interventi futuri per risolvere definitivamente il problema del porto”. Il presidente della Provincia prende dunque il posto del Commissario Goio che invece continuerà a mantenere i poteri sul fiume Aterno-Pescara e la competenza sul caso Bussi. La Provincia stessa avrà il ruolo di stazione appaltante per la ripresa e la conclusione dei lavori, per la nomina del responsabile unico del procedimento e del direttore dei lavori.
A tirare un sospiro di sollievo è anche il sindaco di Pescara, Luigi Albore Mascia: “Dopo le ultime grottesche vicende che hanno caratterizzato l’intero capitolo del dragaggio- ha affermato – finalmente la gestione delle operazioni torna a Pescara. Le risorse del ministero e della Regione saranno gestite dalle istituzioni locali, ma con poteri straordinari che agevoleranno l’intervento. L’amministrazione comunale supporterà l’azione del neocommissario Testa, con l’obiettivo di giungere rapidamente alla soluzione dell’attuale emergenza e alla progettazione dello sviluppo infrastrutturale”.
Si riparte dalla istituzioni locali dunque. In cima alla lista c’è la progettazione della nuova banchina, lo svuotamento della vasca di colmata e la programmazione di nuove opere con un investimento pari a 18-20 milioni di euro. E un altro punto è all’ordine del giorno, quello relativo alla qualità dei fanghi da dragare e al loro smaltimento. Per questo però si dovrà attendere fino a martedì prossimo, quando l’Arta dirà la sua sui risultati delle analisi. Poi, una nuova riunione in Prefettura stabilirà la possibilità di depositare i fanghi direttamente a mare, al largo della linea di costa.