Draghi: incertezza in economia Ue. Sale spread, giù Borse

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Draghi: incertezza in economia Ue. Sale spread, giù Borse

07 Aprile 2016

L’intervento di Mario Draghi, presidente della Bce, nell’introduzione al rapporto annuale 2015, non rassicura i mercati. “Le prospettive per l’economia mondiale sono circondate da incertezza”, dice Draghi con la solita franchezza. “Dobbiamo fronteggiare persistenti forze disinflazionistiche. Si pongono interrogativi riguardo alla direzione in cui andrà l’Europa e alla sua capacità di tenuta a fronte di nuovi shock”.

La politica della Bce non cambia, “prosegue l’espansione monetaria”, dice Draghi che rivendica come senza intervento della banca centrale “l’inflazione sarebbe risultata negativa nel 2015 e sarebbe stata inferiore di oltre mezzo punto percentuale nel 2016 e di circa mezzo punto percentuale nel 2017″. Draghi conferma il piano di acquisto di titoli e asset nella zona euro, che dovrebbe portare a “un aumento del Pil dell’area dell’euro di circa 1,5 punti percentuali nel periodo 2015-2018″, ma nodo centrale nell’anno che ci siamo lasciati alle spalle “è stato il rafforzamento della fiducia: fra i consumatori per promuovere la spesa; da parte delle imprese per riavviare le assunzioni e gli investimenti; a livello delle banche per incrementare i prestiti”.

Un clima di fiducia secondo Draghi “è essenziale per alimentare la ripresa e contribuire a riportare l’inflazione verso il nostro obiettivo di tassi inferiori ma prossimi al 2%”. “Con l’avanzare dell’anno – prosegue – abbiamo di fatto assistito al consolidarsi della fiducia. La domanda interna ha sostituito quella esterna come motore della crescita sulla scia di un miglioramento del clima di fiducia dei consumatori”. Per Draghi è ripartito anche il credito mentre l’occupazione risente della spinta deflazionista, ma questo timore, secondo Draghi, si va “dissipando”. La Banca centrale europea non esclude un nuovo taglio dei tassi di interesse, proprio in chiave anti-deflattiva.

Le parole di Draghi influenzano comunque il mercato dei titoli di Stato con i bond governativi dei paesi periferici dell’area euro che tornano sotto pressione. Le Borse europee hanno segnato perdite superiori all’1% con le vendite concentrate sul comparto dei bancari (e auto), ma soprattutto la tensione si è concentrata sul mercato dei bond governativi. In particolare il rendimento del Btp decennale è schizzato all’1,36% dall’1,27% in avvio dei mercati europei con il differenziale rispetto al Bund tedesco che si allarga a oltre 125 punti. Andamento analogo per i Bonos decennali spagnoli che mostrano un rendimento che sfiora l’1,6% con lo spread sul Bund a 148 punti. Draghi ha comunque rivendicato come le politiche di stimolo dimostrano che “la Bce non si arrende a una inflazione eccessivamente bassa, anche di fronte a forze deflazionistiche globali”.