Draghi: “Tassi alti per i mutui pesano sulle famiglie”

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Draghi: “Tassi alti per i mutui pesano sulle famiglie”

01 Novembre 2007

“L’incidenza delle sofferenze sui prestiti per acquisto di abitazioni, ancora bassa, inizia a mostrare segnali di deterioramento”. E’ l’allarme lanciato dal governatore della Banca d’Italia, Mario Draghi.

Nel suo intervento alla giornata mondiale del risparmio, Draghi evidenzia come “per le famiglie e le imprese il rialzo dei tassi interbancari si rifletterà in un aumento del costo dei prestiti a tasso variabile”. Mezzo punto in più – spiega – “comporterebbe in media un aggravio dello 0,6% del reddito disponibile; l’incidenza sarebbe maggiore per le famiglie meno abbienti”.

Per quanto riguarda i mututi subprime, Draghi afferma che “l’esposizione diretta dei maggiori gruppi bancari italiani al settore dei mutui subprime statunitensi è limitata”.  “Nessun gruppo ha segnalato di aver erogato prestiti verso controparti americane con basso merito di credito”, precisa. Il numero uno di Bankitalia ha sottolineato inoltre che “anche con riferimento a rischi indiretti, il sistema bancario italiano non sembra aver subito perdite significative rispetto alle sue dimensioni patrimoniali. Sono in corso continue verifiche della Vigilanza”. Secondo Draghi “la trasparenza dell’informazione sull’esposizione al rischio è un fondamento della stabilità”. Un richiamo anche diretto alle “banche più esposte ai rischi di mercato”, sulla “necessità di affinare costantemente la gestione della liquidità, guardando al passivo non meno che all’attivo”.

Draghi è poi consapevole dei rischi circa i derivati degli enti locali: “Gli amministratori locali devono agire in modo consapevole: i derivati sono utili per gestire determinati rischi finanziari; non devono essere usati per migliorare temporaneamente i flussi di cassa, addossando oneri, in modo non trasparente, alle amministrazioni future”. Il governatore sollecita anche le banche, ed annuncia di aver già realizzato qualche intervento: “Quelle che non sono in grado di misurare e gestire correttamente i rischi dei derivati devono astenersi dal negoziarli”.

Il numero uno di Bankitalia esprime infine i suoi dubbi sul decreto legislativo che recepisce la normativa europea sull’Opa. “Suscita qualche riserva”, dice, auspicando “un ripensamento” per alcune specifiche misure. Draghi, che promuove il provvedimento per gli aspetti di tutela degli azionisti di minoranza e le regole di reciprocità, punta l’indice sulla parte che introduce la “regola della neutralizzazione” in base alla quale “perdono efficacia alcune misure di difesa preventive in caso di Opa”. “Questa norma – dice Draghi – può ostacolare l’apertura degli assetti proprietari delle società; può incoraggiare il ricorso a strumenti meno trasparenti di separazione tra proprietà e controllo, che sono sottratti al suo ambito di applicazione; può esporre le offerte pubbliche ad un forte rischio di contenzioso legale per la quantificazione dell’indennizzo previsto”. “Un ripensamento è auspicabile.- aggiunge Draghi – Il diritto di recesso dai patti parasociali in corso di Opa, una norma che le nuove regole mantengono, ottiene lo stesso fine con costi minori. E’ preferibile lasciare all’autonomia statutaria delle società una decisione sulla regola di neutralizzazione come la direttiva consente: sta agli azionisti valutarne vantaggi e svantaggi nel caso concreti”.