Due attentati a Bagdad, almeno 165 i morti
26 Ottobre 2009
di redazione
Due autobomba dirette contro 2 edifici del governo, tra cui la sede del ministero della Giustizia, hanno provocato ieri la morte di almeno 165 persone ferendone più di 500 nel centro di Bagdad, secondo quanto riferito dalla polizia e da fonti ospedaliere, nel peggior attentato avvenuto nella capitale da mesi.
La prima esplosione è avvenuta alle 10,30 locali (le 7,30 in Italia), a un incrocio su cui si affacciano il ministero della Giustizia e quello del Lavoro; la seconda, poco dopo, nei pressi della sede del governo provinciale, nel quartiere di Salhiyeh. Non è chiaro se le autobombe siano state azionate da attentatori suicidi. Decine di autovetture sono state distrutte. Un tubo di una fognatura si è spaccato e ha inondato di acqua sporca le strade adiacenti.
L’attacco è avvenuto poco prima della riunione prevista per domenica pomeriggio fra i leader iracheni, per cercare un accordo sulla riforma elettorale e scongiurare così il rinvio delle elezioni politiche, fissate per il 16 gennaio. Il premier iracheno Nuri al-Maliki ha visitato i luoghi degli attentati, ma non ha rilasciato dichiarazioni.
I due edifici colpiti sono vicini al fiume Tigri, nella super fortificata Zona Verde, dove hanno sede le massime istituzioni irachene e le ambasciate di numerosi Paesi occidentali. I vigili del fuoco hanno recuperato decine di corpi carbonizzati e dilaniati. Molte le automobili volate via per le esplosioni.
“Non so come sia possibile che io sia ancora vivo. L’esplosione ha distrutto tutto – ha detto il padrone di un negozio della zona -. È stato come un terremoto, nulla è rimasto al suo posto”. Ufficiali americani hanno detto che gli attacchi di questo tipo hanno lo scopo di rinfocolare il conflitto settario tra sunniti e sciiti, che si è scatenato nel paese dopo l’invasione del 2003. Altro obiettivo sarebbe quello di minare la fiducia nei confronti del primo ministro Nuri al Maliki in vista delle elezioni legislative in programma il prossimo anno.
Il bilancio del duplice attentato è il più grave dell’ultimo anno, superiore addirittura a quello della strage del 19 agosto, quando oltre 100 persone morirono in una serie di attentati contemporanei nel centro di Bagdad. I precedenti: 74 morti a giugno per una bomba al mercato, 70 a luglio in una serie di attacchi contro gli sciiti e la minoranza religiosa Shabak, 55 in una serie di attacchi sempre contro gli sciiti ad agosto.