Due omicidi nel Barese. Il procuratore Laudati lancia l’allarme

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Due omicidi nel Barese. Il procuratore Laudati lancia l’allarme

04 Agosto 2010

Due esecuzioni di pregiudicati a colpi di pistola nel giro di un’ora in due centri dell’hinterland barese. Omicidi non collegati tra loro, ma frutto di una guerra territoriale per la gestione degli affari illeciti che ha provocato negli ultimi anni oltre 50 uccisioni nella provincia e che inducono il procuratore di Bari, Antonio Laudati, a lanciare nuovamente l’allarme sulla inadeguatezza dell’organico di magistrati nel distretto giudiziario.

Laudati, presente ad una conferenza stampa convocata per l’arresto del terzo sicario di un altro omicidio compiuto nel barese nove anni fa, parla dei successi delle forze dell’ordine, ma anche di "una aggressione della criminalità organizzata senza precedenti". A questa aggressione la procura distrettuale, che ha competenza anche sulle province a nord di Bari, si trova a fare fronte "con un organico di sostituti fermo a 30 anni fa". Una "guerra sanguinosissima" che ha investito il Gargano, in provincia di Foggia, dove in sette anni ci sono stati 141 omicidi e che ha un forte focolaio a Bitonto dove negli ultimi mesi si sono susseguite sparatorie con ferimenti e omicidi. Proprio a Bitonto, grosso centro ad una ventina di chilometri da Bari, si è verificato attorno alle 6 del mattino il primo omicidio della giornata: il pluripregiudicato Michele Cipriano, di 37 anni, componente dell’omonimo clan, è stato raggiunto da undici colpi di pistola calibro 9 mentre in un vicolo vicino alla sua casa sua stava prendendo il motorino.

Il secondo agguato mortale, nemmeno un’ora dopo, è avvenuto a qualche decina di chilometri di distanza, a Capurso a ridosso del capoluogo. A cadere sotto i colpi dei sicari è stato un altro pregiudicato di 52 anni, Luigi Cannone, uno degli esponenti del clan locale Stramaglia. Stava giocando al videopoker in un bar. L’azione è stata rapidissima: due uomini sono arrivati in moto, uno di loro è entrato nel locale, ha percorso il corridoio che porta alla sala giochi e ha sparato quattro volte davanti al barista raggelato. Aveva il volto coperto da un casco e ha colpito Cannone alla schiena, al cuore e poi alla testa. "Ci confrontiamo con una realtà molto pericolosa e con una criminalità organizzata agguerrita – ha detto Laudati -. In gioco ci sono fortissimi interessi patrimoniali legati soprattutto al traffico di stupefacenti, oltre che al controllo delle estorsioni e dell’usura".

Per Laudati, contro la criminalità servono una "mobilitazione di tutta la società civile", una migliore organizzazione degli uffici giudiziari, ma soprattutto molti più magistrati. "Il distretto di Bari ha una criminalità organizzata che non è assolutamente inferiore agli altri distretti – conclude – ma i magistrati in servizio a Bari sono circa la metà di Reggio Calabria, un terzo di Palermo e forse un sesto di Napoli", mentre gli omicidi stanno avendo "una progressione spaventosa".