“Dum Romae consulitur”, il Latinorum di Beppe Grillo
14 Aprile 2013
di redazione
"Dum Romae consulitur, Saguntum expugnatur", Beppe Grillo titola così il suo ultimo post nel blog dove si rivolge abitualmente all’universo 5 Stelle.
"Mentre a Roma si discute di poltrone l’Italia brucia. Il balletto dei partiti per non decidere nulla e mantenere posizioni di privilegio e impunità decennali continua, imperterrito, senza vergogna", scrive il Capataz Fidanza rievocando la frase delle "Storie" di Tito Livio in cui si diceva che appunto, mentre a Roma si discuteva, la città di Sagunto veniva espugnata dai Cartaginesi.
Grillo si lamenta che le Commissioni non vengono attivate, che il Parlamento non lavora, che i partiti si sono mezzi di traverso e vogliono "disinnescare" M5S con nuove elezioni.
La citazione di Livio è entrata nell’uso comune per indicare chi perde tempo in consultazioni ma non decide, in momenti che invece dovrebbero essere caratterizzati da decisioni tempestive. Ma al di là della fretta sarebbe interessante capire con chi si identifica Grillo, se con i Romani che tergiversavano o con Annibale che alla fine rase al suolo Sagunto.
Se fosse Annibale, dopo un bel po’ di guai e rischiando davvero di crollare, Roma alla fine vinse la Seconda Guerra punica e ben presto anche il cartaginese divenne un ricordo.