E adesso Carola Rackete abbraccia le piante. Ma in Germania la arrestano

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E adesso Carola Rackete abbraccia le piante. Ma in Germania la arrestano

E adesso Carola Rackete abbraccia le piante. Ma in Germania la arrestano

13 Novembre 2020

“In questi tempi così immorali, io penso agli habitat naturali: penso alla cosa più importante… che è abbracciare le piante”. Gaber ironizzava così sul “Potere dei più buoni”. E a vestire i panni della “più buona” ieri ci ha pensato ancora una volta Carola Rackete, l’ex capitana della Sea Watch che a giugno 2019 per far sbarcare i profughi ospiti della sua nave a Lampedusa, nonostante il divieto del governo italiano, forzò il blocco della Guardia di Finanza. Incoronata istantaneamente come nuova regina della sinistra italiana, eroina della resistenza e del “restare umani”, Carola una volta scarcerata venne trasformata nel Belpaese in icona anti-Salvini, novella e indomita Che Guevara pronta lottare contro tutte le ingiustizie di questo mondo cinico e barbaro. Pezzi dei suoi rasta pare vengano già adorati come reliquie della Santa vivente nei salotti della Roma della Grande bellezza, mentre le sue effigie compaiono da mesi su muri della metro, magliette e cabine elettriche.

Questo in Italia. Ma in Germania, si sa, nonostante la retorica di frau Merkel, il Governo è meno disposto a tollerare esibizioni pseudorivoluzionare e così ieri Carola è stata fermata proprio nel bel mezzo di una sua nuova temeraria battaglia: una manifestazione contro l’abbattimento di un’antica foresta, il Dannenroeder Forst, che dovrebbe fare spazio all’estensione di un’autostrada in Assia. Insieme ad altri coraggiosi ribelli ha occupato una zona delle foresta, accampata con tende e mantello di ordinanza alla Robin Hood. Ebbene, dopo giorni di indomita protesta, senza arco e frecce ma con l’unica arma del coraggio, ieri è stata fermata e portata via dalle forze dell’ordine. Nemo propheta in patria. Una ingiustizia profonda che però non ha fermato la voglia di lottare della 32enne attivista tedesca, non ha piegato il suo nobile animo. Ovviamente non importa quale sia la lotta: imporre l’arrivo di profughi in un Paese a caso del mondo o salvare le rare felci preistioriche, combattere contro il rischio estinzione dei coleotteri o manifestare per trasformare ogni diritto civile, di qualsivoglia natura purchè non tradizionale e reazionario si intende, in baluardo di libertà globale.

“Oggi sono stata sfrattata dall’occupazione forestale a Dannenröder Wald, in Germania – ha scritto ieri sera Carola su twitter -. Perché la disobbedienza civile è necessaria per far agire i nostri governi in caso di crisi ambientale, perché noi cittadini del Nord del mondo abbiamo la responsabilità e perché tutti dovrebbero usare la loro opportunità per protestare?”

Sì, cittadini del Nord. Unitevi e protestate. Per cosa? Beh… Carola la rivoluzionaria sta già pensando alla prossima lotta. Intanto unitevi e protestate. Sulla fiducia. Certi che sarà una battaglia al fianco degli ultimi, purchè ovviamente si tratti di ‘ultimi’ lontani, che dopo la temeraria lotta non disturbino e stiano al loro posto. Insomma, mica il vicino di casa che ha bisogno: quello poi te lo trovi la sera a suonare il campanello mentre sei in pigiama e in tv fanno il Trono di spade…