E’ bene che l’Occidente non abbassi la guardia di fronte all’Islam
09 Maggio 2011
di Abc
Un pezzo formidabile che oppone alla degenerata e folle corsa al suicidio dell’Occidente, con uso di stimolante ironia non priva di inquietudini di fondo nell’analisi più seria, una follia lucida e lungimirante. Del resto, fino a non molti anni fa, avremmo considerato fantasiosi, tutta una serie di accadimenti con i quali ci siano ritrovati a fare i conti: dall’attentato dell’11 Settembre, ad una discussione sui veli e sul burqa in Europa (Occidente, Europa, mica Afghanistan o Pakistan). Dall’adattamento nostro malgrado a vivere la condizione di attacco permanente del terrorismo, agli sperimentali ingressi della shari’a nel sistema giuridico (vedi Gran Bretagna), all’impossibilità – se non a costo di assumere su di noi una seria minaccia di morte – di fare battute, vignette, satira o osare una lettura critica dell’Islam.
Basti ricordare le reazioni innescate dalla sola minaccia di bruciare una copia del Corano (tra milioni e miliardi di copie altre, mica copia rara come un gronchi rosa), da parte di un pastore protestante. Quella dichiarazione fece scendere in campo terrorizzato dalle conseguenze tutto l’Occidente, compreso il Vaticano, Obama e l’Fbi, perché contrariamente a questo divertente pezzo fantasticando sul 2060, se si guarda al 2010 si resta ammutoliti della nostra folle corsa suicida. L’Occidente sembra terrorizzato nel guardare in faccia la realtà in cui si è volontariamente cacciata. 15 anni fa, se qualcuno mi avesse raccontato un simile scenario, trattenendo il fiato nel terrore avrei riso ed avrei replicato ingenuamente a chi me lo avesse pronosticato: "Dai, smettila di dire cretinate!".
Insomma, siamo seri, realistici, questo avrei pensato e detto fino a 15 anni fa ed oggi, però, mi rendo conto che quella realtà è già qua da un pezzo. Tante le cose che fino a poco tempo fa sembravano improbabili e che ora rappresentano la normalità: convivere con il terrore come fossimo in un grande Israele, le discussioni sul burqa in Europa, la drastica riduzione della libertà di opinione intorno all’Islam. Chi insiste fugga o si adatti a vivere sotto scorta l’appuntamento con il terrore in ogni occasione festiva che ci si para davanti a Natale, a Pasqua, non solo prendendo autobus, metrò, treni o aerei…
A ben vedere l’articolo è gustoso e divertente e consiglio caldamente di ridere di cuore, in modo liberatorio per molti motivi, a cui ne aggiungo uno in particolare: domani potremmo scoprire che non fa più ridere purtroppo e che quella lucida follia ironica non è diventata altro che una follia di normalità in cui vivere e sopravvivere. Sorridiamo che è meglio.