E’ caccia al bonus mamme, un altro spot del governo degli annunci?
21 Marzo 2017
Il servizio, un bonus per le neo mamme di 800 euro per le prime spese legate al lieto evento, fa parte del pacchetto di misure per la famiglia annunciate dal governo, e doveva entrare in vigore con l’arrivo del nuovo anno. A fine febbraio sull’home page dell’Inps arriva una prima circolare per definire i beneficiari del bonus: cittadine italiane, comunitarie o extracomunitarie con permesso di soggiorno, residenti nel nostro Paese. Insomma, nessun vincolo di reddito, basta aver superato il settimo mese di gravidanza nel corso del 2017. Cala però il silenzio però su come presentare la domanda.
Per l’Inps, non si può procedere con le domande perche mancano i dettagli con cui è stata scritta la misura: già a inizio gennaio, infatti, il presidente Boeri aveva chiesto al ministro per la Famiglia, Enrico Costa, di chiarire i criteri di accesso in contemporanea con la presentazione della misura e lo stanziamento di 600 milioni di euro, al fine di “garantire l’operatività nel tempo più ravvicinato possibile”. Per Boeri, infatti, il testo del ministero era troppo generico e non permetteva di diventare effettivo: non parlava infatti dei parametri sulla base dei quali assegnare i contributi.
Accuse di poca chiarezza che hanno portato all’immediata risposta di Costa, che ha fatto sapere di aver scritto all’Inps a dicembre “per chiedere di fare in fretta. E poi il dipartimento della Famiglia e il ministero del Lavoro hanno fornito tutto il supporto necessario per emanare la circolare operativa”. Il ministro inoltre rassicura: le mamme che ne hanno diritto avranno i loro soldi. Quando, però, non si sa. Insomma, la palla rimbalza da una parte all’altra, e chi ci rimette in questo caso sono le donne che fanno la coda agli sportelli Inps per avere qualche notizia. Tanto, nell’era della cultura dell’annuncio, basta proclamare qualche intervento lampo, poi, per farlo, c’è tempo.