E-mail Clinton, aperta inchiesta su capo FBI
13 Gennaio 2017
Il Dipartimento di Giustizia americano ha aperto un’inchiesta ad ampio raggio per verificare l’operato dell’Fbi in merito alle indagini sulla posta elettronica di Hillary Clinton, vicenda che ha tormentato la candidata democratica durante la campagna elettorale e che potrebbe aver contribuito alla sua sconfitta l’8 novembre.
L’ispettore generale Michael Horowitz dovrà valutare come i vertici dell’agenzia federale hanno gestito il caso e se abbiano deciso di riaprirlo alla vigilia dell’Election Day in base a considerazioni corrette o errate. O addirittura motivate politicamente. Il riferimento è alla lettera che il numero uno dell’Fbi, James Comey, inviò al Congresso undici giorni prima il voto per rendere nota la riapertura dell’inchiesta sulla ex first lady. Erano, infatti, state trovate altre email nell’ambito di un altro caso: quello sugli scatti osè di Anthony Weiner, ex marito di Huma Abedin, braccio destro di Hillary.
La decisione del Dipartimento di giustizia, guidato da Loretta Lynch, nasce dalle accuse di cattiva condotta da parte dei vertici dei federali mosse da diversi membri del Congresso e da privati cittadini. L’accusa nei confronti della ex first lady era di aver utilizzato quando era segretario di stato un server privato di posta elettronica, installato nella sua residenza nello stato di New York, mettendo così a rischio la sicurezza nazionale. Le indagini dell’Fbi si erano però concluse stigmatizzando semplicemente la cattiva gestione delle email da parte della Clinton, e senza individuare dei reati.